Democrazia e impero. Illusione democratica e borghesia occulta

“Democrazia e impero” è un libro che, scelto il tema del potere della finanza e delle corporation internazionali dell’economia alle quali la democrazia statuale, le culture e le società sono assoggettate, non lascia scampo al lettore. La classe media contemporanea diviene inesorabilmente il grande sconfitto. Il vincitore, scolpito nelle parole di David Rockefeller, è la moderna classe capitalistica che ha ragione nella storica lotta di classe. Nello scorrere serrato dei capitoli, i soggetti e gli eventi coinvolti sono: l’antica e l’attuale borghesia, la mutazione del rapporto sacro e potere nella nascita del capitalismo religioso e, oggi, il vortice dello scontro “povertà” e “ricchezza” che scuote il Vaticano, il fallimento delle rivoluzioni ideali , sostituite dalla rivoluzione del rifiuto elettorale, da quella culturale e comunicativa. L’affascinante e insieme inquietante lettura della “nascita della tragedia” di F. Nietzsche e del mito Dioniso - Apollo, aiutano il lettore a capire il declino della classica razionalità occidentale. Artefici ne sono: l’insinuarsi del potere non legittimo dei possenti poteri anonimi, inesorabili e, in parte affascinanti, delle corporation, le uniche a decidere il senso delle forme statuali democratiche. Le vicende della storia personale dell’autore risultano assorbite dagli eventi in cui sono immerse e che l’autore rivive, quasi navigasse in un mare che appartiene alla cultura della vera borghesia anonima dominante. Alla domanda se vi sia “un antidoto al destino di sottomissione ormai già segnato” per il domani, non si dà risposta ma solo è suggerito di ricorrere al pensiero e all’amore di libertà. Invece di dotare il testo di note, l’autore preferisce un accenno bibliografico finale che possa servire al lettore per documentarsi ulteriormente.