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scheda di Martelli, E., L'Indice 1997, n. 2
Nelle "Historiettes", Tallemant des Réaux descrive Marie de Gournay come una libera pensatrice legata alla dottrina di Montaigne, nota ai letterati contemporanei tanto per la vivacità intellettuale, quanto per le malformazioni fisiche che la rendevano oggetto prediletto degli scherzi più feroci. I tre brevi testi qui raccolti da Albina Maffioli Barsella ("Dell'uguaglianza degli uomini e delle donne", 1622; "Lagnanza delle donne", 1626; "Passeggio del Signore di Montaigne", 1594) testimoniano l'attenzione costante rivolta dall'autrice alla questione femminile. Bersaglio della sua polemica è il pregiudizio che ingiustamente emargina le donne dai circuiti di cultura, di potere e di culto. Dalla letteratura classica e dalla tradizione biblica Marie de Gournay trae esempi contro i luoghi comuni che deformano l'immagine corrente della donna, condannandola all'ignoranza e a un ruolo servile. Il privilegio maschile si difende con la calunnia verso il sesso "gentile", facendo della rispettabilità un valore imprescindibile, indissolubile dall'innocenza del corpo e dello spirito. Che cosa si sarebbe detto di Socrate, se fosse stato una donna? E di san Paolo? "Beato te, lettore, se non sei di quel sesso a cui si vieta ogni bene negandogli la libertà; (...) E di nuovo beato te che puoi essere saggio senza colpa: poiché la tua qualità d'uomo ti concede, mentre vengono vietati alle donne, ogni atto, ogni giudizio, e ogni parola giusta, e il credito di esserne creduto, o per lo meno ascoltato".
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