L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Nel sistema della tutela dei beni vita e incolumità individuale, predisposto dal codice penale, i delitti di abbandono di minori o incapaci previsti dall’art. 591 c.p. costituiscono delle figure indubbiamente ‘minori’. Nondimeno, reclamano attenzione e sono degne di studio: non solo perché incarnano offese, sia pur in forma prodromica, di beni di primaria importanza, ma soprattutto perché manifestano una non trascurabile ‘vitalità’ in sede giurisprudenziale. L’ambito tradizionale e, a lungo, pressoché esclusivo di applicazione dell’art. 591 c.p., è stato costituito dalle relazioni familiari e domestiche. Da qualche decennio il raggio di azione dell’art. 591 si è, tuttavia, ampliato di molto. Anche per effetto dei mutamenti dei costumi familiari e sociali, nonché delle accresciute possibilità, e aspettative, di assistenza da parte di strutture pubbliche e private, i confini applicativi dei delitti di abbandono di minori o incapaci hanno decisamente travalicato le mura domestiche, sicché oggi la maggior parte di applicazioni dell’art. 591 concerne situazioni di ricoveri e presenze in case di cura o strutture ospedaliere. La rilevata ‘vitalità’ giurisprudenziale dell’art. 591 è stata finora oggetto di scarsa attenzione da parte della dottrina, che ha per così dire ‘abbandonato’ tale norma alle sole aule giudiziarie, cosicché la ‘prassi’ ha potuto (meglio: ha dovuto) interpretare ed applicare l’art. 591 senza il conforto di un controllo critico da parte della ‘teoria’. Eppure, i profili controversi connessi all’interpretazione dell’art. 591, sono numerosi e tutti gravidi di rilevanti ricadute applicative. In questo libriccino si tenta, pertanto, di mettere gli strumenti concettuali e l’arsenale argomentativo offerti dalla ‘teoria’ del diritto penale al servizio della ‘prassi’, nell’auspicio di fornire in tal modo un contributo allo sforzo di “riaccostare la legge alla vita”.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore