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Dei delitti e delle pene
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Descrizione


In-16° gr. pp. 159. Bross. edit. a col. Timbro sul frontespzio..
La giustizia è il vincolo necessario a tenere insieme una società e tutte le pene che oltrepassano questo vincolo sono, per loro stessa natura, ingiuste. È questo principio semplice e rivoluzionario ad animare il più celebre trattato dell'Illuminismo italiano: pagine che tuonano contro la pena di morte, la tortura, l'oscurità delle leggi, la confusione tra reati e peccati. Pubblicato per la prima volta nel 1764, nelle intenzioni di Beccaria questo scritto avrebbe dovuto dare inizio a una nuova era, sciogliendo una volta per sempre il diritto dalla violenza, la legge dall'arbitrio, la giustizia dal privilegio.
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Dettagli

2010
124 p.
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2560983009394

Conosci l'autore

(Milano 1738-94) filosofo, economista e letterato italiano. Di nobile famiglia, amico dei fratelli Verri e collaboratore del «Caffè», fu autore di un celebre libro, Dei delitti e delle pene (1764), che ebbe un immediato ed enorme successo in Italia e in Europa, e suscitò vive polemiche; in esso, rifacendosi alle idee umanitarie dell’illuminismo francese, propugnò con logica rigorosa ed eloquenza commossa l’abolizione della tortura e della pena di morte. Nel 1770 pubblicò le Ricerche intorno alla natura dello stile, con cui intese dare alla dottrina retorica (ricollegandosi alle teorie sensistiche di Condillac) un fondamento psicologico. Tra gli altri suoi scritti si ricordano Dei disordini e dei rimedi delle monete nello stato di Milano nel 1762 (1762) e gli Elementi di economia pubblica (1804)....

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