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Anno edizione: 2008
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2015
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La Danza macabra è l'affresco medievale che compare a inizio libro, metafora e prefigurazione della lotta tra forze del bene, il commissario Laurenti, e del male, i fratelli serbi Drakic, suoi nemici giurati, tornati per dirigere, da un isolotto croato, le loro attività criminose. L'esplosione di una bomba, una giornalista ridotta in coma da un pestaggio, valanghe di scorie gestite da mafie in affari con la politica e un Est rappresentato dagli uffici del consolato di un paese piccolo e sconosciuto: questi gli elementi compositivi. Lo sfondo è la Trieste, crocevia e cosmopolita terra di frontiera, che Heinichen ha eletto sua città e dove ha ambientato la fortunata saga del suo commissario, simile, anche se solo per certi versi, a quella del poliziotto Montale della Marsiglia di Izzo. Qui, troviamo il tema attualissimo dello smaltimento rifiuti e sangue a profusione. Come e più che negli altri romanzi della serie, molta la violenza degli ambienti malavitosi, ma vero protagonista è quel crogiolo fertile e esplosivo di differenze, ancora alla ricerca di strade per definirsi e diventare il nuovo orizzonte dei mercati mondiali, che è il mondo rimasto dopo la dissoluzione dei paesi dell'Est. Esce lo spaccato di una transizione sofferta, di cui neppure la cronaca è ancora riuscita a ritrarre e denunciare per intero la complessità. Grazie alla sua posizione di "extraterritorialità" e alla lucida acutezza, riesce bene lo scrittore tedesco, diventato, anche per questo, fenomeno "cult" per il pubblico del genere. Laura Fusco
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