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Quando lo ho comprato mi aspettato tutt' altro, però ha catturato la mia attenzione, il linguaggio è semplice e chiaro, ci sono diversi errori d'italiano, ma inficiano poco sulla qualità dell' opera. 83 pagine di scritto, da pagine 7 a pagina 90, l' indice è all' inizio del libro
Recensioni
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scheda di Luzzatto, M., L'Indice 1993, n. 3
Per secoli la fisica è stata considerata la locomotiva del sapere scientifico. Fino a poco prima della guerra, prima della rivoluzione quantistica, non era raro incontrare tra i fisici chi sostenesse che al suo perfetto castello teorico mancassero solo pochi tasselli per completare l'opera. La fisica era anche praticamente la sola scienza che intrattenesse contatti privilegiati con il resto del sapere umano: ciò che fino a pochi anni orsono veniva chiamato "filosofia della scienza" era di fatto una "filosofia della fisica". A partire dagli anni cinquanta però, con la nascita della cosiddetta "biologia molecolare", con la scoperta della doppia elica del DNA ad opera di Jim Watson e Francis Crick e con l'affermarsi della teoria sintetica dell'evoluzione, il testimone sembra essere passato di mano. Con la stessa disinvoltura con cui prima si prendevano a prestito i concetti della fisica per descrivere il mondo (campo, forza, ecc.), oggi si utilizzano altri termini più legati alla biologia moderna (programma genetico, imprinting, ecc.). Quando è cambiato il modo di vedere il mondo? Dove ci porta questa nuova visione? Queste sono le domande cui cerca di rispondere questo piccolo volume, non senza cadere vittima, di quando in quando, di una impostazione eccessivamente giornalistica del problema. Pur nella loro brevità, tutti gli interventi risultano godibili. Il lettore troverà numerose idee sulle quali meditare, a partire dall'intervista al premio Nobel Francois Jacob, continuando con l'intervento di Marcello Cini per terminare, attraverso altri interessanti articoli, con la rapida rassegna, ad opera di Franco Carlini, di alcuni dei principali autori del panorama biologico contemporaneo.
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