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scheda di Scaglione, D., L'Indice 1994, n. 1
Il libro è diviso in tre parti: nella prima sono analizzate le vicende inerenti la scoperta dei raggi X e delle emissioni alfa e beta; nella seconda vengono posti sotto analisi sia i primi studi del comportamento delle radiazioni nell'attraversare la materia, sia le ripercussioni che i fenomeni radioattivi hanno avuto sui tentativi di realizzare modelli di atomo; la terza parte si concentra quindi sulle varie ipotesi sulla struttura del nucleo formulate tra il 1913 e il 1933, arrivando all'interpretazione di Fermi della teoria di Heisenberg-Maiorana e quindi alla nascita della fisica nucleare come disciplina autonoma. Il libro è frutto di un'approfondita ricerca storica e ricostruisce il susseguirsi di contributi teorici e sperimentali su alcuni dei problemi che impegnavano gli studiosi della struttura della materia negli ultimi vent'anni dell'Ottocento e nei primi trenta del nostro secolo: l'origine e la natura delle radiazioni, i processi di interazione di queste con la materia, lo strano comportamento del decadimento beta e la stabilità sia della struttura atomica sia di quella nucleare. L'autore dimostra come la fisica nucleare nasca proprio dalla confluenza di questi differenti campi di ricerca, e sottolinea la complessità di tale processo, documentando ipotesi audaci quali la teorizzazione di complicati modelli planetari del nucleo e, addirittura, la negazione della validità del principio di conservazione dell'energia all'interno della stretta regione spaziale del nucleo stesso. Non manca l'attenzione all'influenza che la nascente meccanica quantistica ebbe nello sviluppo di tante problematiche della fisica subatomica: viene così mostrato come uno dei primi campi di applicazione in cui la nuova meccanica fu messa a dura prova fu proprio la spiegazione dei decadimenti radioattivi. In questo lavoro l'autore, come dichiara egli stesso nell'introduzione, si rifà molto alle concezioni di Bachelard e Heelan circa i rapporti tra scienza, storia e filosofia. Bruzzaniti cerca quindi di seguire una nuova prospettiva storiografica, conseguente a una revisione dei rapporti tra storia e filosofia della scienza e in cui l'analisi del linguaggio scientifico rappresenta uno strumento di indagine privilegiato. La lettura è resa più semplice dal vasto impiego di schemi riassuntivi, premesse e note conclusive, ma certo resta ostica per chi non abbia affrontato seri studi di fisica o chimica.
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