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I bambini cattivi sono tornati di moda nel cinema horror. Ormai è un dato di fatto se si pensa al numero di pellicole a tema arrivate negli ultimi anni. Tutte storie di bambini pestiferi e letali, chi di origine indiscutibilmente demoniaca, chi più umana ma non meno inquietante. Nel 2008 anche l'Irlanda ha detto la sua con "Daisy vuole solo giocare" film ambiguo e a tratti affascinante che utilizza il folklore per raccontare una storia di emarginazione. "Daisy vuole solo giocare" sembra attingere a "The Dark" per acquistare un'identità, costruendo i caratteri dei coniugi protagonisti in modo simile a quelli del film di Fawcett e rubandogli la location. Le verdi, bellissime e burrascose coste irlandesi che si stagliano su un mare gelido e nero capace di inghiottire tutto e tutti. Infatti è proprio il mare e il pericolo che rappresenta a fungere da presagio di morte in entrambi i film, fagocitando gli innocenti e restituendo al mondo degli uomini creature mitiche. In "Daisy vuole solo giocare" si tratta il mito del "Changeling" un bambino di origine fiabesca (gnomo, folletto o fata) sostituito ad un umano direttamente nella sua culla e capace di portare sventura a chi gli sta attorno. Gli attori risultano per lo più anonimi con l'eccezione della diligente Samantha Morton, che tratteggia bene il personaggio della madre caparbia e amorevole, e la piccola Mhairi Anderson, che risulta realmente inquietante e in generale convincente. "Daisy vuole solo giocare" è un horror scritto e diretto da chi l'horror non lo mastica e probabilmente non lo apprezza, dal momento che manca delle basi che fanno di un film horror un vero film horror. Così abbiamo un dramma fanta-thriller, a tratti originale e suggestivo ma per lo più poco sentito e poco incisivo. Inoltre è insufficiente il doppiaggio (fatto raro) italiano.
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