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Tutti i cuori sono fanatici. Quelli che ci racconta Edoardo Albinati hanno tra i venti e i trent'anni, e sono posseduti da una smania inesauribile: di capire, di essere se stessi eppure diversi, di proteggersi e bruciare.
Intorno all'amicizia tra Nanni e Nico - il nucleo centrale del romanzo - si ramificano le vicende di una folla di personaggi: studenti pigri, bambine insonni, nonne dispotiche, supplenti dalle trecce bionde, maghi e terroristi, ragazze alla pari e dj. A legarli sono sempre le parole, usate per sedurre e punire: parole lanciate addosso e strappate di nascosto, ragionamenti sofisticati o brutali, chiacchierate assurde e litigi sussurrati. Albinati inaugura una nuova saga dove la posta in gioco sono le profondità oscure delle vite di ognuno di noi e le superfici scintillanti dei rapporti con cui si intrecciano.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La storia di per sè non è male... più che una storia, un intreccio di storie... ma molto confusionario e soprattutto punteggiato di considerazioni lunghe e pedanti.
Libro mediocre. Già il titolo dice tanto della mediocrità. Adatto, forse, ad un pubblico femminile da stazione dei treni. Qualche pagina si salva, ma manca il filo e stenta un lessico poetico mediocre. Si trova di meglio.
Grandissimo romanzo nello stile unico, inconfondibile di Albinati. Narrazione totale: un po' autobiografismo, un po' storia, un po' letteratura, un po' costume, un po' società, un po' sesso, un po' amore, un po' odio. I suoi romanzi sono lezioni di vita. E però, Albinati non sale mai in cattedra, ti racconta le cose così, a flusso di coscienza, come davanti ad un bicchiere di vino. E' anche uno dei rari scrittori maschi che quando usa scene di sesso, non sono snodi narrativi, studiati a tavolino per catturare l'attenzione del lettore. Non sono fraintendimenti o millanterie: sa di cosa si parla e ha molto da insegnare. Albinati è un grandissimo della nostra letteratura. Ma soprattutto è uno scrittore vero: sincero, fatto di carne e di sangue. Raffinatissimo e intelligentissimo, ma per nulla cerebrale.
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