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Anno edizione: 2024
Anno edizione: 2024
Libro vincitore del Premio Viareggio Rèpaci 2024 - NarrativaLibro vincitore del Premio Elsa Morante 2024 - Narrativa
Con l’amore che solo i grandi autori sanno dedicare ai propri personaggi, Silvia Avallone ha scritto il suo romanzo più maturo, una storia di condanna e di salvezza che indaga le crepe più buie e profonde dell’anima per riempirle di compassione, di vita e di luce.
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Complimenti, finito un pochi giorni, grazie per questo viaggio meraviglioso
Un incontro unico con le profondità dell' animo umano. La forza del romanzo sta nella capacità, da parte dell' autrice, di raccontare e rendere presente e vivo il dolore di chi è stato vittima di un evento tragico, ma anche il dolore straziante di chi ha provocato la sofferenza altrui. Avevo già apprezzato "Acciaio" di Avallone, ma in questa produzione è tangibile una grande sensibilità ricca di compassione e comprensione per l' essere umano.
libro appena terminato : bello bello bello ! forse il piu' bello letto nel 2024, che avrebbe dovuto vincere lo Strega a mani basse, una storia di delitto e redenzione, sullo sfondo di vicende di cronaca reali e possibili, crudo diretto intenso, due anime solitarie, provenienti da esperienze contrapposte, chi il male lo subisce e chi banalmente lo fa, destinate ad incrociarsi e a salvarsi insieme dopo essere precipitate nel baratro, una lunga strada di purificazione ed espiazione, perche' in fondo "cosa origina il male? l'incapacita' di perdonare "
Recensioni
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