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"Il Cuore che Abito. Altrove si ride", ha qualcosa di più di un genere "Fantasy", è un Romanzo Metafisico, che attraversa gli strati più profondi della coscienza di ciascun lettore e dei propri vissuti, quanti sono i diversi piani di realtà su cui si svolge la vita di ciascuno fino al punto che ti accorgi di non esserci più e di esserti perso. L'autore Ortolano, con stile leggero , ma allo stesso tempo profondo ed emozionante, offre attraverso le vicissitudini del protagonista , spunti di riflessione molto importanti, in particolare Il sottile confine che c'è tra la morte e la vita : "il ricordo di Se". Ludovico , imprenditore e filantropo Italiano, è vittima di un incidente autostradale e nel momento del distacco , la sua anima si imbatte in diverse vicissitudini che lo portano ad incontrare diversi personaggi, i quali gli permettono di conoscere la sua vera identità, quella di cui non era mai stato consapevole se non fino a quel momento. Un personaggio in particolare accompagna il viaggio di Ludovico, Ernesto, il suo maestro interiore. "La distrazione fa giungere al centro delle cose, ama distratto". La distrazione e il ricordo di se sembrano essere nel Romanzo le due facce della stessa medaglia. Ciò che in Ludovico muore davvero è solo ciò che credeva di essere. Un Romanzo quello del nostro autore, che si presta a diversi piani di lettura , offrendo via via al lettore la possibilità di ritrovarsi e riconoscersi attraverso di essi. L'unica "casa" dove possiamo abitare è solo il nostro cuore, ed è lì che possiamo trovare un altro modo più divertente per ricreare noi stessi e giocare con la vita. Non serve morire, ma accorgersi di vivere. Non basta sognare la propria vita, ma fare della vita un sogno. "Un cuore batte perchè ama farlo". "E' il suo compito". Questo è l'insegnamento più bello che "Il cuore che abito" mi ha fatto. Auguro a ciascun lettore di trovare il proprio. Grazie <3
Il protagonista di questo nuovo libro di Attilio Ortolano è Ludovico, che dopo un incidente, ritrova la sua anima in un nuovo corpo in una nuova città lontana da quella nativa. I suoi incontri con altri personaggi lo aiuteranno a riscoprire il proprio passato ed affrontare il futuro. Egli viene a conoscenza di essere un clone ma nonostante tutto decide di vivere la sua vita con le sue emozioni, passioni e riflessioni che catturano il lettore in ogni capitolo del libro. Il linguaggio delle emozioni, attraverso un gioco linguistico diventa non soltanto sensazioni nel protagonista ma un messaggio profondo diretto al lettore che sicuramente ritroverà la propria umanità e la propria dimensione interiore.
Il secondo libro di Ortolano approfondisce ed amplia quello che era stato il messaggio del suo primo libro: la consapevolezza dell’importanza delle emozioni per essere liberi ed esprimere appieno la propria individualità. In questo libro, le emozioni diventano anche uno strumento potentissimo nel sostegno dei rapporti umani, un dono per tutti coloro che ci vivono accanto. La storia è ambientata in un prossimo futuro, ma la distopia è solo uno sfondo narrativo che l’autore usa per esplorare la capacità delle persone di creare e alimentare relazioni interpersonali fondate sulla capacità di donarsi reciprocamente. Ludovico, dopo un incidente, si ritrova senza memoria e deve affrontare da un lato la costruzione della propria vita presente e futura, dall'altro la ricostruzione del proprio passato. Scopre di essere una sorta di clone, frutto di un esperimento di creazione di una società parallela, su un’altra dimensione, della quale poter controllare lo stato fisico ed emozionale. Dalla distopia alla fantascienza, il lettore viene trascinato in una storia appassionante ricca di efficaci colpi di scena e di dialoghi di profonda umanità che trasmettono un messaggio fondamentale: in fondo, quello che ci forma come essere umani, come individui, non è la massa di cellule che siamo materialmente, ma l’universo delle emozioni che siamo capaci di sentire e lasciar dilagare in noi. Scorrevole e nello stesso tempo, potente la prosa dell’autore che alterna frasi di grande poesia ad incisivi aforismi, sintesi di riflessioni che racchiudono profondi valori. Piccoli capolavori la Prefazione iniziale ed i Ringraziamenti finali, nelle quali lo scrittore riversa tutto se stesso, la propria spinta comunicativa, le proposte di vita che sente prorompere da sé per gli altri ed un raro consapevole senso di gratitudine.
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