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Al commissariato di Vigàta sta succedendo qualcosa: Montalbano allontanato e costretto alle ferie, la sua squadra smantellata, in breve: qualcuno sta tentando di farlo fuori.
Il cuoco dell’Alcyon è «una Iliade di guai»
Tutto è indecidibile, sogno e realtà, vero e falso, maschera e volto, farsa e tragedia, allucinazione e organizzata teatralità di mosse e contromosse beffarde, in questo thriller che impone al lettore, tallonato dal dubbio e portato per mano dentro la luce fosca e i gomiti angustiosi dell’orrore, una lettura lenta del ritmo accanito dell’azione. Tutti si acconciano a recitare, nel romanzo: che si apre drammaticamente con i licenziamenti degli impiegati e degli operai di una fabbrica di scafi gestita da un padroncino vizioso e senza ritegno, detto Giogiò; e con il suicidio, nello squallore di un capannone, di un padre di famiglia disperato. Da qui partono e si inanellano le trame macchinose e la madornalità di una vicenda che comprende, per «stazioni», lo smantellamento del commissariato di Vigàta, la solitudine scontrosa e iraconda del sopraffatto Montalbano, lo sgomento di Augello e di Fazio (e persino dello sgangherato Catarella), l’inspiegabile complotto del Federal Bureau of Investigation, l’apparizione nebbiosa di «’na granni navi a vela», Alcyon, una goletta, un vascello fantasma, che non si sa cosa nasconda nel suo ventre di cetaceo (una bisca? Un postribolo animato da escort procaci? Un segreto più inquietante?) e che evoca tutta una letteratura e una cinematografia di bucanieri dietro ai quali incalza la mente gelida di un corsaro, ovvero di un più aggiornato capufficio dell’inferno e gestore del delitto e del disgusto. «L’Alcyon [...] aviva la bella bitudini di ristari dintra a un porto il minimo ’ndispensabili e po’ scompariri».Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lettura piacevole, con una storia interessante.
Sono un fan di Camilleri innamorato della Sicilia e del dialeto siciliano per cui ho letto quasi tutta la produzione del Maestro. La saga di Montalbano è indubbiamente avvincente i libri sono divertenti e non ho ancora trovato un racconto che mi abbia deluso. Questo in particolare è diverso dagli altri, piu' spy story che indagine deduttiva classica, forse davvero quello che piu' si presta ad una riduzione cinematografica poichè alla vicenda intrigante si intrecciano situazioni esilaranti, caratteristiche nei romanzi di Camilleri particolarmente evidenti in quest'ultimo racconto.Lettura sempre piacevole.
Un Montalbano insolito e che non ti aspetti , molto da "pellicula 'miricana" in cui l'azione prevale su intuito e ragionamento. Il testo era stato pensato per un altro racconto , ma poi è stato riadattato a un episodio di Montalbano e la diversità si nota. Il risultato non è male , ma non è neppure il Montalbano a cui sono abituata e che preferisco .
Recensioni
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