«Ma i pirati, come mangiavano?» Una domanda all'apparenza insignificante, e che invece si rivela centrale per conoscere le abitudini di persone che vivevano di abbordaggi, affondamenti e ruberie. Grazie ai suoi studi sulla storia della pirateria, l'autrice è riuscita a trovare alcune importanti testimonianze fra i diari, le lettere e i fogli sparsi che spesso se ne stanno chiusi nelle casse da marinaio, in fondo agli archivi polverosi dei sotterranei museali. Il resto è stato ricostruito ed è tornato alla luce sotto forma di ricette, attraverso esperimenti culinari in certi casi protratti per anni, alla ricerca degli ingredienti originari o dei loro più diretti succedanei. E il risultato, l'aspetto e il profumo di questi cibi, è un premio speciale, capace di riportare in vita qualcosa di un mondo che ha sempre esercitato un fascino potente su tutti noi.)
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