I cuccioli-I capi

Le piccole bande e i loro capi che lottano per la supremazia. Quelli che emergono a suon di pugni fra gli studenti di media della scuola cittadina e quelli più cresciuti che si sfidano nei sobborghi. Lotte per la supremazia coi pugni e le lame di affilati coltelli. Gare di resistenza ai fumi dell’alcool fra onde impetuose. Spedizioni punitive per lavare col sangue affronti insussistenti. Comune denominatore del libro di racconti I CAPI è la mentalità dei protagonisti perennemente eccitata da avvenimenti che minano il sempre suscettibile spazio di tranquillità individuale.

I destini dei cuccioli affondano nella mediocrità, ripetono il vizioso ciclo dei genitori. Immediatamente, è evidente che Cuéllar rappresenta fisicamente la morte che negli altri è morte spirituale; che la castrazione fisica corrisponde alla castrazione spirituale di un gruppo determinato, la classe media limegna, ma anche peruviana e, in una visione più ampia, anche ispanoamericana. Alla sconfitta di Cuéllar corrisponde una sconfitta più lenta e corrosiva, quella di coloro che si sottomettono ipocritamente ad una società alienata dai falsi valori dell’apparenza e del denaro e la storia di Cuéllar e dei suoi compagni mostrano le conseguenze atroci che lo spirito borghese arreca ad una collettività come quella peruviana. In questo racconto sono in nuce i temi che Llosa porterà a compimento nelle sue opere successive.