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Il merito di questo saggio è di esistere: a scuola è una storia ignorata, una storia di periferia, come direbbe De André, e la si scopre solo se si legge di altri argomenti (come nei saggi sul Sacro Romano Impero). In pratica, si disvela un mondo sconosciuto, fatto di popoli, terre, interessi che definiremmo marginali, ma che invece marginali non sono. Il Baltico era un mare di scambi commerciali fittissimi, crocevia fra culture diverse che poi sono state giocoforza annesse dalla chiesa latina in "Crociate", che poi crociate non sono. L'autore parla di Estoni, livoni, Lituani, rugiani, Prussiani, popoli che hanno visto il proprio paese invaso dai cavalieri teutonici in un crescendo di guerre di conquista mascherate da una evangelizzazione forzata, in un periodo in cui in Italia c'erano le signorie e i comuni. Incredibile come l'Europa fosse così diversa nello stesso momento. L'edizione però è un po' raffazzonata, ci sono diversi refusi, nomi, date e città confusi, e bisogna stare attenti a quello che si legge per capire l'argomento.
Ottimo volume per scoprire una storia di fatto semisconosciuta (soprattutto se rapportata a quella ben più nota delle crociate in Terrasanta, della Reconquista o delle spedizioni contro i Catari). La mole di eventi e protagonisti è notevole, non si tratta di una lettura leggera. Utile per comprendere la particolarità del mondo baltico, i motivi della distanza tra quei paesi e gli ingombranti vicini (Russia, Polonia, Germania) e per svelare la formazione del nucleo dello stato prussiano, che unificherà poi la Germania. Consigliato soprattutto agli appassionati o agli esperti
Un ottimo libro, che sembra scritto dopo anni di studi, visto l'accuratezza nel citare le fonti in un percorso storico lungo e quasi sempre tortuoso. Netto nell'enunciare fin dalle prime pagine, quello che il libro può offrire al lettore, fin troppo efficace nel farci prendere coscienza di una complessità della storia baltica, nella quale un numero non immaginato di popoli si confronta ed in certi casi scompare: mai, personalmente, avrei pensato che i Prussiani non erano tedeschi, ma solo un popolo baltico conquistato. Un mondo a parte che può aiutare non solo le odierne repubbliche baltiche, ma anche le vicende del nord della Polonia e la Finlandia.
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