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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
La storia del soldato giapponese Hiroo Onoda, che per ventinove anni, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, difese una piccola isola delle Filippine, nella convinzione che il conflitto con gli americani fosse ancora in corso.
Costruire un teatro dell’opera in mezzo alla giungla, camminare a piedi da Monaco a Parigi, entrare in un vulcano attivo, convivere con gli orsi grizzly: il lavoro di Werner Herzog indaga l’esperienza estrema, il confronto fra l’uomo e la natura. Hiroo Onoda (1922-2014) era giovane quando il Giappone si arrese agli Stati Uniti e la Seconda guerra mondiale finì senza che lui lo sapesse. Per decenni ha continuato a difendere la remota Isola di Lubang, nell’arcipelago delle Filippine. È rimasto nascosto come un fantasma nella giungla, combattendo contro la natura spietata e i propri demoni. Ed è attraverso il ritratto di questa lotta apparentemente insensata che Herzog ci offre una profonda meditazione sulla condizione umana e sul significato della vita.
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Questa è la storia di Hiroo Onoda, il guerrigliero giapponese che onorò i suoi ordini finchè non fu autorizzato dal suo vecchio superiore a deporre le armi.
Una storia incredibile al limite del surreale raccontata dal grande Herzog
"Ogni suo passo era già il passato, e ogni nuovo passo il futuro. Il piede appena sollevato era già nel passato, il piede incastrato nel fango davanti a lui, già nel futuro. Dove era il presente? Ogni centimetro del suo piede in avanti era qualcosa che stava arrivando, ogni centimetro alle sue spalle era già passato. E avanti così, sempre più piccoli, in millimetri, impercettibili frazioni di millimetri. Crediamo di vivere nel presente, ma il presente non può esistere. Cammino? Vivo? Sono in guerra? E che dire di tutte le distanze che aveva percorso all'indietro per ingannare il nemico? Anche il passo a ritroso era un passo nel futuro." Ho letto questo libro in pochi giorni attratto da una vicenda ricca di sfumature che solo un grande personaggio come Herzog poteva cogliere. Trent'anni di vita "buttati" verrebbe a pensare a sapere di questo soldato fedele ad un ordine eppure non è così. Credo che ONODA abbia vissuto una vita degna di esser stata vissuta e raccontata. "Posso sembrare un vagabondo o un mendicante. Ma tu, luna silente, sei testimone dello splendore della mia anima."
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