Indice
Le prime pagine del romanzo
Se stai leggendo queste parole, probabilmente ti stai chiedendo chi sei. Ti do tre indizi.
Indizio 1: Hai appena passato tutta la notte sveglia per finire un saggio sull’Albero velenoso della fede per il corso avanzato di letteratura. Mentre scrivevi, ti sei addormentata un attimo e hai sognato di farti James Monroe, il quinto presidente degli Stati Uniti, promotore della Dottrina Monroe.
Indizio 2: Ti sto scrivendo queste righe dalla mansarda, davanti alla finestrella tonda... sai quale intendo: quella sul lato est della casa, dove il soffitto arriva quasi al pavimento. Le Green Mountains sono appena tornate verdi dopo una nevicata primaverile spaventosamente in ritardo, con la neve bagnata e fangosa. Nel buio prima dell’alba, riesci a malapena a vedere Puppy che fa le sue solite corse su e giù per il nostro lato della montagna, il suo tipico viavai gioioso e senza senso. Dai rumori sembra che sia ora di dar da mangiare ai polli.
Probabilmente dovrei farlo. Stupidi polli.
Indizio 3: Sei ancora viva.
Adesso hai capito chi sei?
Sei me, Samantha Agatha McCoy, in un futuro non troppo lontano. Sto scrivendo queste righe per te. Dicono che la mia memoria non sarà più la stessa, che comincerò a dimenticare le cose.
All’inizio solo qualcosina, poi molto di più. Quindi scrivo per ricordare.
Questo non sarà un diario o roba del genere. Prima di tutto è un file .doc sul piccolo portatile che mi porto sempre dietro, quindi non è il caso di fare i romantici. E poi prevedo che quando avrò finito di scriverlo (forse mai), sarà più lungo e ampio del classico diario. È un libro. Il libro delle cose che non voglio dimenticare. Ho un talento naturale per lo scrivere troppo. Tanto per fare un esempio, il saggio sull’Albero velenoso della fede doveva essere di cinque pagine, ma alla fine è venuto di dieci. E poi ho scritto un saggio per ciascuno degli argomenti suggeriti nella domanda di ammissione alla New York University, così la commissione poteva scegliere. (Ha funzionato, mi hanno presa.) Terzo esempio: aggiorno e modifico costantemente la pagina di Wikipedia della Hanover High, che probabilmente in tutto il sito è la pagina più lunga ed esauriente mai dedicata a una scuola superiore, il che è buffo, dato che tecnicamente non dovrei neanche andare alla Hanover High, perché come ben sai (spero), non vivo nel New Hampshire, abito nel Vermont, ma sai anche (spero) che South Strafford ha cinquecento abitanti e non posso mica andare a scuola nel nostro maledetto emporio. Così ho comprato il vecchio pick-up di papà a rate e ho trovato una scappatoia nel regolamento del distretto.
Sto scrivendo questo libro per te. Come potrai dimenticarti le cose, se avrai questo pratico file come riferimento? Consideralo come la tua voce in un’enciclopedia. Anzi, come il tuo dizionario.
Samantha (sostantivo, nome proprio): il nome Samantha è americano ed ebraico. In inglese significa “ascoltatrice.” In ebraico significa “ascolta, nome di Dio.”
Ascolta, nome di Dio, questa non nasce come roba sentimentale, ma forse dovrà diventarlo. Quando abbiamo sperimentato le emozioni, alle medie, non ce ne fregava niente, ma poi loro si sono reintrufolate nella nostra vita.
I sentimenti sono tornati a galla ieri, nell’ufficio di Mrs Townsend.
Mrs Townsend (nome proprio, persona fisica): una consulente scolastica che ti ha permesso di fare i test d’ingresso per tutti i corsi avanzati che volevi seguire, compresi quelli che non si inserivano nel tuo orario, e ti ha segnalato qualsiasi borsa di studio nota al genere umano in modo che non mandassi in bancarotta i tuoi genitori. Sembra una versione più stanca di Oprah ed è la tua eroina, dopo la senatrice Elizabeth Warren.
Dicevamo, ero seduta nell’ufficio di Mrs Townsend, a controllare di non essermi persa delle scadenze, dato che nell’ultimo mese io e la mamma eravamo dovute andare due volte dal genetista nel Minnesota. Non avevo nemmeno potuto sfruttare le vacanze di primavera. (Lo scrivo come se io avessi mai fatto una vera vacanza di primavera, ma in realtà speravo di esercitarmi un sacco con Maddie, dato che manca solo un mese al Torneo Nazionale di Dibattito.)
Proverò a ricostruire la scena:
Pareti bianche ricoperte di vecchi poster che dicono IL LATTE FA BENE ALLA SALUTE, eredità della consulente scolastica precedente, perché da quando ha iniziato, cinque anni fa, Mrs Townsend è stata così occupata che non ha avuto tempo di cambiarli. La sottoscritta, seduta su un cubo rivestito di un materiale tipo moquette che dovrebbe essere una versione moderna e trendy di una sedia, ma che in realtà è un cubo e basta. Di fronte a me, Mrs Townsend, con un maglione giallo e i grossi riccioli neri che le schizzano all’infuori.