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Anno edizione: 2016
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Pubblicato per la prima volta nel 1947, La corriera stravagante, bloccata nel verde delle vallate californiane, con il suo carico di avventure sensuali e personaggi fuori dall'ordinario, lasciò sbalorditi pubblico e critica per la vena narrativa divertente, mai emersa nei precedenti lavori di Steinbeck.
«La verità era che Bernice non aveva nessuna voglia di andare in Messico, voleva soltanto presentarsi alle amiche dopo essere stata in Messico. Il marito non voleva andarci affatto: s'era deciso solo per far piacere alla famiglia, e perché sperava che gli giovasse dal punto di vista della cultura generale. Mildred, lei, avrebbe voluto andare, ma non in compagnia dei genitori: voleva incontrare persone nuove e strane, incontri che avrebbero reso lei stessa nuova e strana.»
Quando La corriera stravagante venne pubblicato per la prima volta nel 1947, la critica americana ed europea rimase sbalordita perché John Steinbeck, già noto e apprezzato come autore di romanzi socialmente impegnati (come Furore e Uomini e topi) sembrava contraddire se stesso. Le avventure di una corriera e dei suoi passeggeri eccentrici, bloccati nel verde delle vallate californiane, ci restituiscono ancora oggi intatta la loro carica bizzarra e permettono di conoscere uno Steinbeck leggero, sensuale e vitale, forse nella sua vena più felice e ironica.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
E non c'è niente da fare. Steinbeck proprio non lo digerisco. Parla parla parla... e alla fine? In pratica una noia assoluta. Mi dispiace ma la mia esperienza con questo autore finisce qui.
Che sia serio, serissimo, più scanzonato, Steinbeck è sempre una sicurezza. I suoi personaggi sono tanto veri e profondi che finisci con il conoscerli come un vicino di casa. E lo stile? Quello di un grande maestro. Non sanno più scrivere così, oggi, purtroppo!
La corriera stravagante Sweetheart si è guastata all'inizio del viaggio, San Juan de la Cruz è lontana e pure San Ysidro è lontana. La situazione di stallo è gestita da Steinbeck all'incrocio tra strade che in California è conosciuto con il nome la Svolta dei Ribelli. Il signor e la signora Chicoy in quel luogo sono i gestori di un distributore di benzina con annessa autorimessa e di un piccolo ristorante, aiutati dai giovani Ed/Kit/Fignolo e Norma. I passeggeri senza dimora vengono ospitati alla belle meglio. Diventerà un'avventura come sostengono il signor Pritchard e sua moglie? È così che la penna dell'autore inizia le sue descrizioni impressioniste che regalano bellezza a questo romanzo "diverso" dai canoni a cui Steinbeck ha abituato i suoi lettori. Un viaggio metaforico e non, in cui viene esaltata 'antropologia riflessiva tra diverse età, culture e ceti sociali dei variegati personaggi. L'autore azzarda, per i tempi in cui fu scritto, inserendo lentamente un leitmotiv a sfondo lussurioso che pian piano alimenta e acuisce la voglia di scoprire il succedersi degli eventi. Una lussuria maliziosa, che a tratti raggiunge l'ironia e in alcuni momenti arriva all'abuso. Una corriera a "bocca di rosa"! Steinbeck si rivela comunque grande! Un romanzo di estrema godibilità e d'altronde non ci si potrebbe attendere un esito diverso, perché l'aggettivo stravagante è svelato al pubblico già nel titolo. Sorrisi e riflessioni si alternano come pure simpatie e antipatie per i vari personaggi. Non il miglior Steinbeck ma sempre d'insegnamento. "La necessità non conosce leggi. La legge della sopravvivenza s'impone su ogni altra. Nessuno può aspettarsi da me ch'io vi lasci morir di fame.”
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