Corpi freddi

Primo libro con protagonista Temperance Brennan e devo dire che mi è piaciuto molto: la trama è avvincente e riesce a trascinare il lettore dentro la storia insieme ai suoi personaggi.

Nonostante le varie recensioni non molto positive posso dire che il libro mi è piaciuto, ovviamente non è un capolavoro e l'autrice si perde in descrizioni della città abbastanza superflue (tanto per allungare il testo). Ma per il resto è stato molto interessante scoprire come un'antropologa lavora, le tecniche (ormai datate essendo ambientato negli anni '90) delle scienze forensi e delle indagini. Trama abbastanza solda, colpi di scena inaspettati.

Non posso che dissociarmi da ciò che gli altri hanno scritto: le dettagliate descrizioni di antropologia forense appesantiscono i capitoli e annoiano il lettore. Assolutamente inverosimile la protagonista, che deve fronteggiare continui squilli di telefono a vuoto e intuizioni del subconscio che non vogliono riemergere (peraltro neanche utili all'indagine). Per non parlare dell'insulsa amica Gabby. È ben delineato il mondo delle prostitute, come zombie49 ha già sottolineato. Diversamente da Andrea Fava, penso che le divagazioni e le descrizioni degli ambienti, dei luoghi, degli stati d'animo, delle personalita' e dei pensieri siano necessari al racconto. Tuttavia, trovo assurdo che al lettore sia negata ogni possibilità di indovinare l'identità del serial killer, perché le informazioni vengono tutte rivelate negli ultimissimi capitoli, probabilmente perché inventate all'ultimo momento. Insomma, una delusione su pressoché ogni fronte, ma cercherò di dare all'autrice un'altra possibilità.