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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“Coral Glynn” di Peter Cameron è un libro strano. Parte come un romanzo da salotto inglese, diventa a punti un mystery investigativo, tocca anche atmosfere gotiche a certi punti; continua a trasformarsi senza sosta rendendosi incategorizzabile in un singolo genere. Perché ne parlo nel Pride Month però? Perché tra le sue mille vite questo romanzo presenta anche una storia di identità e vita queer nell’Inghilterra post Seconda Guerra Mondiale. Il modo in cui Cameron costruisce il tutto ha un tatto e una sensibilità meravigliosi. C’è in “Coral Glynn” una sottile analisi del com’è vivere dovendo nascondere parti di sé e non potendo avere accanto l’unica persona che in realtà si vorrebbe avere accanto.
Anche questo libro di Peter Cameron mi è piaciuto, tra l'altro risulta molto scorrevole e se avessi avuto più tempo libero, l'avrei finito prima. Confesso che alcuni personaggi, prima tra tutti la protagonista, Coral mi è risultata antipatica con il suo volersi rovinare la vita, senza esprimere ciò che realmente desiderava e i suoi sentimenti; stesso discorso per il maggiore Hart, anche se facevo il tifo per lui.
Lo stile è sempre quello, inconfondibile. Stavolta però c'è qualche ingrediente in meno, che Cameron ha scordato. Manca quell'eleganza tipica dei suoi altri romanzi, sospesi nel tempo. Qui i personaggi appaiono grotteschi, evidentemente incapaci di prendere in mano il proprio destino, divorati e svuotati dentro dal malessere. A tratti ho poi provato una forte antipatia per Coral, il personaggio principale. Non me la sento comunque di additarlo come un brutto libro, ma finora è il meno bello tra i romanzi usciti dalla penna di Cameron.
Recensioni
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Dopo il successo di Questo dolore ti sarà utile e dei precedenti libri, lo scrittore statunitense torna in libreria con un nuovo e travolgente romanzo: Coral Glynn.
È la primavera del 1950 quando Coral Glynn arriva a villa Hart, una tenuta vasta ed isolata al confine con la Foresta Verde nel Leicestershire. Da quando è finita la guerra Coral lavora come infermiera a domicilio. A villa Hart è stata chiamata per assistere la vecchia padrona di casa da tempo malata di cancro. Il compito che l’attende però non è affatto semplice, le tre infermiere che l’hanno preceduta hanno abbandonato l’impiego quasi subito, e in città tutti si domandano cosa allontani le donne dalla villa: il brutto carattere dell’anziana signora? L’ambiguo comportamento del figlio, il maggiore Hart? O quale altro mistero?
Clement Hurt è un uomo molto solitario. Durante la guerra era rimasto gravemente ferito ad una gamba, e anche per questo forse non ama circondarsi di persone, ad eccezione di Robin, un caro amico d’infanzia, e sua moglie. L’arrivo di Coral però, il suo bel portamento e la bontà d’animo della giovane donna, risvegliano in lui un sentimento da tempo sopito. Così, subito dopo la morte della signora Hart, il maggiore propone a Coral di restare e di diventare sua moglie. La donna, inizialmente molto turbata, accetta la proposta di matrimonio. Tuttavia, proprio il giorno delle nozze, un terribile sospetto interverrà a rompere l’idillio, costringendo Coral alla fuga. I due sposi si separano con la promessa di scriversi e ritrovarsi il prima possibile. Ma…
Perché Robin non consegna a Clement le lettere che Coral ha scritto per lui? Che tipo di rapporto lega i due amici? Chi ha ucciso la bambina trovata nella foresta vicino alla villa? Riusciranno, infine, Coral e Clement a ricongiungersi? Sono domande che il lettore si pone per tutto il tempo della lettura e che lo lasciano col fiato sospeso fino all’ultima riga. Una villa piena di misteri che si svelano solo a poco a poco, pagina dopo pagina, così come il carattere dei personaggi e le vere ragioni che muovono le azioni.
Coral Glynn è un romanzo avvincente, ricco di emozioni, che trasporta il lettore in una dimensione spazio-temporale indefinibile e lo mette di fronte ad un intreccio in continua evoluzione. Scorrendo il libro si ha infatti l’impressione che chi scrive e chi legge condividano la stessa ansia di arrivare in fondo e sapere come finisce la storia, per restare entrambi sorpresi di fronte ai numerosi colpi di scena che il libro mette in forma. Ancora una volta Cameron dà prova di essere un grande maestro di storie, un vero artefice di intrecci, rivelando così il suo innegabile talento.
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