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Il caso “letterario” di Melissa P. che con il suo Diario “erotico” 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, se da un lato ha avuto un enorme riscontro commerciale, dall’altro ne ha fatto emergere i limiti e soprattutto le banalità che nel suo romanzo sono facilmente riscontrabili. Anna K. Valerio, giovane filologa classica di origine friulana, direttrice della collana di “calligrafia erotica” Le librette di controra delle Edizioni di Ar, che si è dedicata allo studio del pensiero di Frederich Nietzsche, con questo libricino dal titolo eloquente, vuole dimostrare come la “letteratura erotica” moderna è permeata ancora da un sentimento cristiano e morale da intendersi nel senso borghese del termine. Per l’Autrice, infatti, l’eros è da concepirsi come creatività, fantasia, libertà che il soggetto si dà autonomamente e ciò non è riscontrabile in questo genere di narrativa dei contemporanei. Se Valerio si rifà alla lezione nietzscheana di opposizione alla morale, al cristianesimo e al sentimento di colpa che esso inculca nelle masse incolte, e in poche parole al gregge che deve essere dominato da una razza di signori, in Melissa P. queste fisime sono presenti eccome e dimostrano l’acerbità della sua penna, ma l’astuzia di chi, sia che Melissa fosse consapevole o meno, l’ha sfruttata a fini puramente e unicamente economici. Il sottotitolo del volumetto, Elogio e invettiva, sta a dimostrare come distruggendo si possa creare e dà una prova elegante e in fin dei conti una lezione di stile da cui non solo la P. Melissa, ma anche altre autrici, che credendo di far scandalo mettendo in piazza le proprie performance sessuali senza un minimo di allusività che la letteratura erotica deve avere per non scadere in pornografia, sono finite nella rete dei pescecani dell’editoria pronti a sfruttare l’esperienza del sesso e dell’amore per soddisfare un pubblico di frustrati, traendo un profitto finanziario da un’esperienza come l’intimità che può essere narrata in altri modi.
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