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Contro la comparazione. Lo «scarto» e il «tra» un altro accesso all'alterità
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Contro la comparazione. Lo «scarto» e il «tra» un altro accesso all'alterità
Come aprirsi un cammino verso l’Altro? Propongo qui due concetti mediatori: quello di scarto e quello di fra. Diversamente dalla differenza, che resta debitrice dell’identità, lo scarto risulta fecondo poiché è esplorativo, avventuroso; mette in tensione ciò che ha separato. Ne consegue il fatto che aprire uno “scarto” significa produrre un “tra”; e produrre un “tra” è la condizione per promuovere ciò che è “altro”. In questo “tra”, che il nostro pensiero dell’Essere non ha pensato, si intensifica la relazione con l’Altro – il quale si trova in tal modo preservato da ogni assimilazione. Non è quindi a partire dal simile, come si crede in genere, ma proprio facendo lavorare degli scarti, dunque attivando del “tra”, che si può dispiegare una alterità in grado di far emergere qualcosa di comune. Un comune efficace si ottiene solo a questo prezzo. Bisognerà tenerlo ben presente in quest’epoca di globalizzazione, quando il rischio di assimilazione minaccia ogni cosa e ogni luogo. F.J.
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95 p.
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EAN:
9788857559360
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alberto pierobon
30 settembre 2021
Lo scarto come apertura/disturbo è “rendimento”, non la differenza che è un ordinamento, fuori dalle classificazioni/sistemi. L’identità fiancheggia la differenza (la fa derivare; fa coppia come opposto; le detta il suo oggetto) e si relaziona nella mimesi. Ma il modello segue una perfezione? La produzione per analogia,nella progressione dal non identico all’identico, dal dissimile al simile, mostra una somiglianza mantenendo autonoma l’identità, non si usa la dualità. Come si fa a promuovere quel che non è il simile, ma il “comune” intelligibile)? Si attualizza grazie allo scarto che genera tra: l’esteriorità si constata, l’alterità si costruisce. Eteropia inquieta/Utopia rassicura (Foucault) con l’irruzione da un fuori vediamo l’impensato. Posso comparare gli elementi tra l’identico e il differente? “Fare uno scarto significa uscire dalla norma,procedere in modo inconsueto (..) è concetto esplorativo con funzione euristica. Il concetto di differenza è specificante quello di scarto è inventivo, Il tra si sottrae all’ontologia, è un attraverso, non metafisico: il Dao (la “via”). E’ nel tra-noi, nell’inter-soggettività che i soggetti traggono consistenza. “Il dia-stema è ciò che permette di “tenere”, ma non per accordo e complementarietà come fa il sistema (..), al contrario il dia-stema lo fa attraverso lo scarto che apre un tra fra gli elementi e li mette in tensione (..)In termini hegeliani, lo specifico del sé è di scoprire l’altro immediatamente presente in se stesso: ed è proprio ciò che permette alla ‘sostanza’ di non restare inerte (..) ci sono condizioni per il pernsiero che esso nemmeno sospetta, se resta all’interno del proprio sistema concettuale (..) carattere essenziale della verità (..)èil suo disporsi alla cooperazione plurale delle lingue e delle culture” .“Il sistema abolisce il valore delle singolarità e degli scarti differenziali, li ricomprende in un modello unico e ingloba l’Altro nel Medesimo” meglio una ricerca dia-sistematica.
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