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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Di quante vite è fatta la vita di una donna? Troppe, per perdersi ad assecondare il desiderio degli altri. Qui c'è una ragazza che avvita la caffettiera con la stessa forza con cui soffoca i sentimenti, una bambina che salta sul letto forsennata per disfare le trecce troppo strette, una donna con le scarpe sporche di calce che dirige gli operai nel cantiere della sua casa. E c'è una voce personalissima, ariosa, piena di accensioni, che sa raccontare i piccoli e grandi smottamenti, gli spigoli e i cambi di passo con la levità delle grandi scrittrici.
«Armanino costruisce una serie di racconti che a loro volta hanno l'unità compatta di un romanzo in forma di scene» – il manifesto
«Sto per non essere carina. Sento che sta per succedere e che nessuno se lo aspetta da una sempre carina come me».
L'esercizio piú difficile è trovare la forza di dire semplicemente «questa sono io», mettere insieme i pezzi, e riconoscersi intera. Sembra una cosa ovvia, ma ogni ragazza sa che è una conquista. La bambina la cui prima parola è stata «betoniera», la studentessa che si appassiona ai numeri per amore di un surfista, la donna che scopre il desiderio di maternità dopo un incontro con le orche – sono tutte istantanee parziali, capaci di catturare l'essenza. La vita di una donna possiamo guardarla come un fiume che corre, o fermarla in corsa per saggiare ogni volta la trasformazione. È quello che fa Ester Armanino in questo libro curioso nella struttura, profondamente caldo. Un tassello dopo l'altro, il quadro si compone e il ritratto che ne viene fuori è tenacemente vivo, tridimensionale, fatto di attese, fughe, perdite, incontri, capacità di costruire, solitudine, fondamenta. E cosí, come in quel gioco delle sedie che si faceva da bambini, sottraendo un pezzo alla volta, il dolore può diventare una sfida alla pari, l'amore di sé – di tutte le donne che abbiamo dentro – un po' screanzato e finalmente possibile.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È come aver letto l'animo dell'autrice... Trasparente, bello, coinvolgente a tal punto da perdersi tra le pagine e ritrovarsi insieme a Lei... Mi è sembrato di essere al fianco della scrittrice e vedere l'opera nella sala dei sogni... Piacevole ed intenso sino sentire la forza e delicatezza della vita che trascorre dentro Ester... Meraviglioso... Per la cifra stilistica, i dettagli e la cura dell'anima... Raffaele
"L'uomo che amo mi fa notare le nostre differenti tecniche per mangiare la crema spalmabile alle nocciole. Lui si serve di un piccolo cucchiaio, la gusta piano piano, e non sa quante piccole porzioni gli serviranno prima di provare un senso di sazietà e richiudere il barattolo. Tu invece, mi dice, prendi un cucchiaio da minestra e ti riempi tutta la bocca, quasi soffocando, lasciando un'enorme voragine nel barattolo, capisco sempre quando sei passata tu. Io sorrido, non ci avevo fatto caso. Lui dice: tu vuoi sempre sentirti piena, come se prima ti sentissi vuota. Non è affatto così, gli dico, io non mi sento vuota. Per me è più un godere della scoperta di sentirmi tanto spaziosa." Armanino è stata una sorpresa: attratta dalla copertina, senza nemmeno leggere la trama ho deciso di prendere con me questo libro e devo dire per fortuna. Dolce, amabile e leggero (ma non troppo, il giusto), pieno zeppo di piccoli consigli quotidiani. Devo dire che mi ci ritrovo nella protagonista, un po' insicura, un po' incerta sul tempo e sulle cose della vita ma comunque pur sempre viva. Non è chiaramente un romanzo lineare, sono piccoli frammenti di esistenza, racchiusi in capitoletti, che diventano spunti da rubare. Bello, semplice e senza cornicette. Leggetelo, poi ne parliamo assieme davanti ad un pezzo di formaggio (così vediamo come lo tagliate).
Ho amato moltissimo questo libro. Scritto con una tale delicatezza e con una cifra costante di malinconia latente (o con dolore ben percepibile) che non poteva non colpirmi. La malinconia è una mia cifra. E così la troviamo bambina che si impone il silenzio in un gioco molto serio o giovane donna con uomini che la fanno dannare, alle prese con una delle decisioni più fatidiche della vita (avere figli o meno), oppure alle prese con un lievito madre da curare, o troppe sedie da contare nelle sale d'attesa della sua vita. La presenza della madre si fa assenza pesante come un macigno e questo dolore che permea ogni ricordo di lei spacca il cuore in frammenti. Una bella collezione di spunti con un filo conduttore meraviglioso, quello dello sguardo intelligente di una donna sui tanti frammenti della propria vita
Recensioni
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