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I libri che fanno risaltare le atrocita' delle guerre a mio avviso vanno sempre consigliati, per far capire che le vittime sono civili, soprattutto bambini; informazioni che non appaiono quasi piu' sui giornali e in tv. Questo libro pero', pur essendo scritto da una giornalista coraggiosa, ha il difetto di raccontare la guerra anche attraverso gli occhi di un militare italiano (guastatore del genio della Brigata Folgore...) in "missione di pace" (parole di difficile abbinamento quando si usano le armi). "Campisi si allontana sconvolto. E' la prima volta da quando fa questo lavoro che si ritrova faccia a faccia con l'effetto delle mine sui bambini, le stesse che da giovane, prima che venissero vietate, gli avevano insegnato a piazzare. Presto imparera' che sono i piu' piccoli le prime vittime di questi ordigni". Mi dispiace per Tamara Ferrari, ma io credo alla vera umanita' solo delle persone che portano aiuti e cure alle vittime delle guerre, delle mine e della poverta', senza avere una divisa o un'arma. "La guerra non si puo' umanizzare, si puo' solo abolire (Albert Einstein)".
Un buco in petto... Da leggere!
Ho letto questo libro dopo aver assistito a una presentazione dell'autrice a Levico Terme. Già durante la presentazione ero rimasta colpita dall'umanità della giornalista, che ci ha spiegato che cosa era Isis e quello che sta succedendo in Iraq e nel mondo di questi tempi. Quella stessa umanità l'ho ritrovata nel libro. Mentre leggevo le storie provenienti dalla Siria, dalla Libia, dal Sud Sudan, più volte ho dovuto fermarmi e ricordarmi che quello che stavo leggendo era vero. E che era vera anche la vicenda di uno sminatore, Davide Campisi, che racconta di quando è stato ferito e di quel che è accaduto a sua figlia. Mi ha colpito per come ha sopportato tutto quello che è capitato alla sua famiglia. Ho pianto pensando a sua figlia. Ecco, ho pianto. Questo è un libro che suscita commozione, ma anche emozioni contrastanti: la rabbia per quello che gli uomini sono capaci di fare ai propri simili, il dolore per gli stupri di guerra, la compassione per le piccole vittime delle mine. Mentre leggevo, poi, i telegiornali ci aggiornavano su quello che accadeva in Iraq, sui cristiani perseguitati dai terroristi. Ed ecco, nel libro c'è un capitolo dedicato proprio a quei cristiani e quseto mi è servito a capire meglio quello che sta accadendo in questi giorni. Anche per questo consiglio questo libro a tutti quelli che hanno voglia di approfondire vicende che sembrano lontane, ma che alla fine ci toccano da vicino (come ci ha detto la giornalista, basti pensare gli sbarchi sulle coste italiane). Ecco, io dopo aver letto questo libro riesco a leggere meglio le notizie che ci riportano i giornali, che di solito si guardano bene dal fare vero approfondimento. In più è una lettura piacevole, il libro scorre veloce. Io l'ho letto tutto d'un fiato, in un giorno. Ma ero in vacanza :-)
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