In 16 (cm 12 x 16,5), pp. 14. Brossura editoriale. Leggero alone al margine interno dovuto ad ossidazione del punto metallico della legatura. Ferdinando Fontana, nato a Milano nel 1850, fu commediografo, librettista per Puccini e scrittore. La miseria lo costrinse in giovane eta' ad abbandonare gli studi: fu ambulante, magazziniere, commissario di bordo sulle navi. Correttore di bozze al 'Corriere di Milano', entro' in contatto con Emilio Praga, di cui divenne fraterno amico, e dell'ambiente scapigliato milanese. Aderi' al socialismo e i giornali di Milano cominciarono ad occuparsi di lui. Comincio' quindi a pubblicare versi anche se l'autentica vena nella sua scrittura si ritrova in particolare quando utilizza il dialetto spesso legato alla descrizione di una societa' ai margini. Fiero anticlericale, repubblicano, nel corso degli anni ando' radicalizzando le proprie opinioni politiche tanto da avere difficolta' nel trovare editori che lo pubblicassero. In questo piccolo opuscolo, una sorta di 'j'accuse' ironico, che ha come bersaglio l'editoria in Italia, si firma come 'autore-editore'. Dichiara in apertura "quando, parecchi anni or sono, io decisi di diventar l'editore di me medesimo, credetemi, non lo feci per elezione io, come tutti gli altri autori novellini non trovando editori, volevo, dovevo pur vivere! Dunque tentai!". Gli editori non volevano "prendersi una gatta da pelare con me essendo noto il mio carattere selvaggiamente indipendente, riottoso a qualsiasi scuola, a qualsiasi partigianeria se non avete la lingua dei cani da immondezzaio, potete essere Dante Alighieri, ma otterrete un bel pezzo prima di ottenere i loro tipi!". L'A. promuove quindi una campagna di sottoscrizione per finanziare le proprie pubblicazioni accordando sconti speciali ai sottoscrittori: segue - nella parte finale - l'elenco dei titoli che si impegna a dare alle stampe raggiunta la quota necessaria.
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