Durante una gita lungo il sentiero dell’antico acquedotto di Genova, Pietro, un ragazzo autistico, si sottrae alla vigilanza della sua giovane educatrice, scomparendo dal gruppo dei compagni del centro estivo a cui appartiene. Sentendosi responsabile in prima persona, la ragazza torna indietro a cercarlo. Lo ritrova sano e salvo, ma con lo sguardo allucinato. Non solo. Pietro pronuncia per la prima volta delle parole: “La tua sorte è segnata”. Una locuzione inquietante e in apparenza priva di senso, che si rivelerà una sorta di tragica predizione. Il cadavere dell’educatrice sarà rinvenuto più tardi con un lungo coltello da cucina conficcato nella schiena. Il commissario Capurro indaga sulla vicenda, non immaginando di imbattersi in un enigma radicato, che affonda le sue radici in un tempo primordiale. La verità non sarà facile da espugnare. Gli interrogativi a mano a mano si infittiscono e inducono il commissario a riesumare tragici e misteriosi episodi sepolti dagli opportunismi e dalla viltà di intere generazioni.)
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