Come sciacalli senza cuore

Un romanzo dalla trama decisamente originale, un thriller insolito sullo sfondo di un fenomeno, quello dell'editoria a pagamento, ormai ampiamente diffuso da molti anni. Pubblicato nel 2019, “Come sciacalli senza cuore” è un libro coraggioso, e impietoso, che punta il dito contro quei cosiddetti editori in cui rischia di imbattersi chi si affaccia al mondo della scrittura, i quali hanno a cuore tutto fuorché la qualità delle proprie pubblicazioni. L'autore, Alberto Alessi, non usa mezzi termini, dando vita a una storia sì di fantasia, ma che prende le mosse dalla realtà e che si popola di protagonisti che, come anticipa la sinossi, “con la letteratura hanno poco o niente a che fare”. Scrittura curata e stile narrativo che a poco a poco coinvolge il lettore, regalando anche pagine d'ilarità che non stonano affatto; la narrazione, attraverso personaggi ben riusciti, finisce per fornire un quadro completo del fenomeno in questione, con tanto di contratti editoriali, articoli e recensioni sulla stampa. L'epilogo appare, forse, troppo stringato, ma la valutazione dell'opera è nel complesso positiva. Una buona lettura che suscita diverse riflessioni.

Veramente insolito questo romanzo di Alberto Alessi. Insolito è il tema trattato, forse poco conosciuto ai più ma ben noto alla classe degli scrittori emergenti: l’editoria a pagamento. Editori che, nella migliore delle ipotesi, si autodefiniscono imprenditori senza volersi assumere i più elementari rischi della categoria e che addirittura, nel caso che ci propone Alessi, al pari di “sciacalli senza cuore” si appropriano senza scrupoli del lavoro altrui, ricorrendo a ogni mezzo. Insolita è la tecnica narrativa che si avvale di diversi espedienti, alternando al racconto tradizionale interessanti alternative quali stralci di interviste, brani tratti dai manoscritti pervenuti alla casa editrice, articoli di giornale, corrispondenza, persino testi di contratto che, nella fredda essenzialità del linguaggio legale, evidenziano più di mille commenti il cinismo di chi impone certi accordi e, perché no, l’ingenuità e la presunzione di chi li accetta. Scorrevolissima è la scrittura, pulita e lineare. In ultimo, una nota merita l’originalità dei nomi attribuiti ai personaggi. E se, in un primo momento, il lettore ne resta sconcertato (nomi lunghi, inusuali o antiquati), ben presto capisce che la scelta segue un criterio ben preciso. A voi comprenderlo! Ma, tranquilli, l’autore lo svelerà al termine della narrazione. Per concludere: se vi incuriosisce questa realtà che brulica nel sottobosco dell’editoria, se apprezzate la sperimentazione di processi narrativi non tradizionali ma, al contempo, l’uso ineccepibile della lingua, allora “Sciacalli senza cuore” è per voi.