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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un romanzo incisivo che conquista sin dalle prime pagine grazie ad una protagonista potentissima; Imma Tataranni non le manda a dire a nessuno e si presenta al lettore in tutto il suo splendore, senza inutili filtri e senza preoccuparsi delle opiniori riguardo al suo guardaroba. Molto bello.
La protagonista Imma è veramente eccezionale. Non i è piaciuto molto l'indagine oggetto del libro, penso che avrebbe potuto essere meglio sviluppata.
La scrittrice,con un linguaggio semplice,esprime la necessità di una riflessione" complessa" per capire come la vita si annida ovunque ed è spontaneamente partecipe al disegno del Creatore.
Recensioni
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Che donna, Immacolata (Imma) Tataranni, sostituto procuratore di Matera!"Con la sua faccia di luna piena e i capelli che a seconda delle settimane viravano sul rosso mogano, o fiamma, o peggio ancora carota, con la ricrescita sempre in agguato, gli improbabili tailleurini che le aveva cucito la madre e le scarpe coi tacchi che con l'andar del tempo diventavano sempre più alti", Imma è la protagonista assoluta di una storia poliziesca insolita, che del genere letterario prende in prestito l'intreccio narrativo tradizionale, ma con ambizioni più vaste di riflessione umana e sociale. Il nostro magistrato in superficie è una "sagoma", come direbbe Luciana Littizzetto, con cui condivide statura modesta e altissima carica umana, rievocando un poco la prof Baudino della versione cinematografica della Collega tatuata di Margherita Oggero. Ma, più in profondità, vediamo sbozzato un carattere forte, non uso a perdersi in chiacchiere, e che, grazie alla memoria formidabile associata a una totale mancanza di fantasia, sa trarre dalle sue origini povere, dalla sua volontà straordinaria di superare queste origini, uno strumento magnifico al servizio di un profondo invincibile senso della giustizia e del dovere. La storia narrata è divertente e, come di rigore nei gialli, dotata di morto d'ordinanza, di cattivi inquinatori, di trafficanti di reperti archeologici. Tuttavia, il vero scopo del libro di Mariolina Venezia, dopo il successo ottenuto con il suo primo romanzo, la saga famigliare Mille anni che sto qui, vincitore del Premio Campiello 2007, è la sua terra d'infanzia, una Basilicata sospesa fra antiche povertà decorose e modernità corrosiva, forti tradizioni e tragiche fragilità sociali. Esemplare è la sua descrizione della protesta contro la scelta governativa di Scanzano Ionico come sede di un deposito per le scorie nucleari (novembre 2003). Imma, narrando la sua gente, che quando si mette non molla, "come certe piante abituate a crescere in terreni impervi", descrive anche magnificamente se stessa: testarda, suscettibile, grugnera, coraggiosa, onesta, saggia.
Aldo Fasolo
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