Come parlare di luoghi senza esserci mai stati

Il titolo non rende l'idea del tema del libro tanto quanto il sottotitolo: non si tratta infatti di una guida al "che cosa dire" in tutte le situazioni in cui occorra bluffare in tema di viaggi (situazione molto più frequente di quanto si pensi), bensì una riflessione su quanto non occorra necessariamente viaggiare fisicamente per essere persone aperte e ricche. Anzi, sottolinea l'autore, andare in un luogo non è garanzia di comprensione del luogo stesso né di conoscenza dei suoi tratti distintivi. In definitiva sono la preparazione culturale, la voglia di conoscere, l'amore per il dettaglio che permettono a tutti noi, anche in pantofole, di conoscere davvero i luoghi senza farci trascinare dalle mode, dal turismo. L'autore illustra questa tesi attraverso esempi notevoli che portano a pensare a quanto l'immaginazione, la volontà di dire altro, la voglia di essere diversi o di sottrarsi a qualcosa siano elementi molto più interessanti da conoscere rispetto a un "posto". Cardine della letteratura è la possibilità per il lettore di entrare nel luogo dell'autore, e convivere con lui per il tempo della lettura, sentendosi non più soltanto nel suo luogo fisico (sempre un po' immaginato).