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Film apparentemente asfittico se mai ve ne furono; un mondo a parte, intessuto di sofferenza, tradimento, angoscia. E la coscienza che siste (o è allucinazione ?) un altro mondo "parallelo" i cui codici non si comprendono, che chiede altro da chi vive. Recitazione ai massimi livelli, serve per ricordarsi cosa il cinema può essere se strappato, come non accade più, al mercato,
Bergman affronta magistralmente uno dei suoi temi preferiti: il dramma umano nella ricerca di dio.. ossessione (in questo film) della bravissima Harriet Andersson. Bergman utilizza come al solito i suoi attori di fiducia (Gunnar Bjornstrand, Harriet Andersson, Max Von Sydow) e non sbaglia. Harriet Andersson regala (a mio parere) la sua migliore recitazione di sempre.
Primo della triologia sul "silenzio di Dio",gli altri sono "Luci d'inverno" (1962) e "Il silenzio" (1963), "Come in uno specchio" è un film,a pare mio non riuscito...troppo didascalico .
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