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Discreta sentinella della Vita. Una poesia, forte, tenace, inaspettatamente giovane, moderna, nonostante le tante primavere. Elena Milesi conosce bene la lezione del passato né crede che se ne possa farne a meno, ma sa che da essa, ma non solo da essa, si deve sempre ripartire per riannodare ad essa il presente. E nel presente come ieri, come sempre, c'è l'anelito al vivere. Vivere il quotidiano quasi come discreta sentinella dal suo rifugio in piazza del fieno di Bergamo Alta, per cercare d' andare oltre, con una nuova via, nuova purificazione, nuovo battesimo, una rinnovata Vita: "Dobbiamo bagnarci /Cercare una via/ Più alta delle nostre vie." L'acqua che purifica, che dà vita. Un sentimento religioso che non è stancamente confessionale né consolatorio per le nostre disgrazie di uomini, è un cercare l'abbraccio di Dio: " Cadere nelle mani di lui che ci aspetta " . E neppure il dolore sconforta, annienta: anch'esso si fa esile, decisa preghiera, secondo la lezione -anche compositiva ritmica- del grande Jacopone di Todi: "Deperita vita/Deserta e desolata/Foglia nel vento devastata/Consumata". Un uso semanticamente forte delle tante dentali che si inseguono ( da ritmo anaforico e nella sapienza allitterazione); aggettivi che mettono i brividi : Desolata, deserta, devastate, consumata, ma al centro di tutto, ecco "una foglia nel vento" (sapiente l'uso della "F"), quasi un sussurro in volo, che nonostante "gli aggettivi" non spaventa. Sono poesie caratterizzate da un ritmo, direi, gioioso, - ricordiamo che la Milesi è stata per anni docente di Ritmica e di Danza - costante nei brevi quinari, settenari, ma anche negli aulici endecasillabi; tante le rime al mezzo, le assonanze e consonanze, le allitterazioni continue a creare un vertiginoso gioco ritmico circolare, e poi alcune chiuse, alcuni versi finali in rima baciata "per selezionare gli speciali /fra una moltitudine di uguali". Tutto il libro è una dolce lezione ad amare la vita. Antonio Donadio
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