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«I protagonisti del nuovo rapporto con le arti sono dunque i borghesi. Ma questo imborghesimento dell'arte trasforma la sua relazione con l'esistenza, modifica la vita stessa. L'arte diventa, per così dire, un elemento della domenica, del giorno festivo della vita».
Dove si narra come la Borghesia si congiunse con l'Arte, generò il Moderno e fu da questi ripudiata.Thomas Nipperddey, tra i massimi storici dell'Ottocento tedesco, attraverso le forme sociali dell'arte, della musica e della cultura europee dipana le contraddittorie radici delle nostre sensibilità «moderne».Il culto del genio e la professionalizzazione dell'artista; il gusto come autorappresentazione di una classe in ascesa, il mecenatismo e il business; il «furore monumentale» che lega all'arte «politica, patria e storia»; l'invenzione della divinità dell'arte, il suo farsi ora esoterica, ora eroica, ora educatrice; l'irrompere - inconcepibile per le sensibilità d'antico regime - degli stili nella produzione artistica; i paradossi dell'originalità, vero feticcio originale dell'arte moderna che ne scandisce la fruizione e lo smercio; infine, la sedimentazione di una concezione enfatica dell'arte e dell'artista che condurrà, alle soglie del nuovo secolo, alla ribellione dell'arte contro il pavido e filisteo borghese, che prima l'aveva allevata con interessato amore.
Dove si narra come la Borghesia si congiunse con l'Arte, generò il Moderno e fu da questi ripudiata.Thomas Nipperddey, tra i massimi storici dell'Ottocento tedesco, attraverso le forme sociali dell'arte, della musica e della cultura europee dipana le contraddittorie radici delle nostre sensibilità «moderne».
Il culto del genio e la professionalizzazione dell'artista; il gusto come autorappresentazione di una classe in ascesa, il mecenatismo e il business; il «furore monumentale» che lega all'arte «politica, patria e storia»; l'invenzione della divinità dell'arte, il suo farsi ora esoterica, ora eroica, ora educatrice; l'irrompere - inconcepibile per le sensibilità d'antico regime - degli stili nella produzione artistica; i paradossi dell'originalità, vero feticcio originale dell'arte moderna che ne scandisce la fruizione e lo smercio; infine, la sedimentazione di una concezione enfatica dell'arte e dell'artista che condurrà, alle soglie del nuovo secolo, alla ribellione dell'arte contro il pavido e filisteo borghese, che prima l'aveva allevata con interessato amore.
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