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Anno edizione: 2017
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Dall'idea di una fiction televisiva da preparare per la RAI- idea che poi non decolla per svariati motivi, fra cui il clima politico non favorevole- De Cataldo ricostruisce la vita politica di Pertini partendo dagli anni eroici della resistenza al fascismo, pagati con lunghi anni di carcere e di confino, dalla avventurosa fuga in Francia con Turati nel 1926, fino alla Resistenza, di cui è uno dei più agguerriti esponenti e poi alla lunga permanenza ai vertici delle istituzioni repubblicane e alla Presidenza. De Cataldo esibisce sempre una viva simpatia per l'uomo Pertini, per la contraddizione che spesso manifesta fra i forti principi da Padre della Patria che tanto ha sofferto per darle vita e i necessari compromessi dell'uomo politico, sottolineando anche la sua istintiva capacità di presidente di entrare in sintonia con il sentimento popolare, a partire da quel plumbeo 1978 in cui venne eletto alla presidenza della Repubblica, dopo l'uccisione di Moro, per passare ai momenti felici, come la famosa partita a carte in aereo dopo i mondiali vittoriosi del 1982. Alla fine di questo volume, che non è una biografia classica, ma piuttosto una rievocazione affettuosa della imponente figura di Pertini che merita una attenta lettura, resta la speranza che gli italiani possano riscoprirla e fare con essa e anche attraverso essa i conti col loro passato repubblicano e non solo: conti sempre rinviati, eppure indispensabili per affrontare consapevolmente il futuro.
La sintassi di Cataldo è scorrevole. Libro che si legge tutto d'un fiato. Anche se personalmente non mi è mai piaciuto Pertini, nel libro sono descritti bene e chiari i suoi tormenti, dal fratello Pippo simpatizzante per il fascismo, gli affetti familiari , La Prima Guerra Mondiale, la prigionia, l'incontro con Antonio Gramsci, la Resistenza fino alla carica di Capo dello Stato. Mi ha sempre colpito l'episodio di Icadio SAROLDI e parallelamente la condanna a morte degli attori Osvaldo Valenti e LuisaFerida (peraltro incinta) . Mi è piaciuto il dialogo dell'autore con il figlio. Pur non condividendo molti pensieri dello scrittore Gli riconosco una onestà intellettuale e la sua coerenza di uomo di legge e delle Istituzioni. Frase che mi ha colpito L'INCOMPRENSIONE DEL PRESENTE NASCE FATALMENTE DALL'IGNORANZA DEL PASSATO. Si svuotino gli arsenali.
Il grandioso merito di quest'opera e' di aver riacceso i riflettori su di una figura della storia italiana semplicemente MONUMENTALE . Chi ha avuto la fortuna di vivere con Pertini( e quindi ha,come me, una certa eta'),come parlamentare,come Presidente della Camera dei Deputati,come Presidente della Repubblica,non puo' non serbarne un meraviglioso ricordo . Persona di una dirittura morale inimmaginabile per i tempi odierni, partigiano,esule,incarcerato dal fascismo,condannato a morte .... non e' possibile tracciarne in poche righe la figura. Basta forse indicare qualche esempio : sua madre dopo la condanna a morte , scrive una lettera a Mussolini per ottenere la grazia . Avutane notizia,Pertini scrive alla madre ordinandole di ritirare immediatamente la supplica al duce,pena non considerarla PIU' MADRE !!!- Da presidente della Repubblica allontana dal Quirinale Craxi , che da segretario dell'allora PSI pretende di vedere Pertini,anch'egli socialista . alle rimostranze di Craxi,Pertini fa rispondere che adesso lui e' "Il presidente di tutti gli italiani e non solo dei socialisti"- Dovendo conferire l'incarico, anni dopo , allo stesso Craxi,lo caccia dal Quirinale, poiche' il segretario PSI,aveva osato presentarsi in giacca,cravatta e jeans !!!!. Che pena il confronto con gli omuncoli che frequentano il palcoscenico politico odierno.....
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