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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2009
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Comallamore è un romanzo colmo di buone intenzioni, rimaste però per lo più tali. Certo, parlare della pazzia, dei matti, avvicinarli, cercare di entrare nella loro mente è un compito arduo, di notevole difficoltà anche per un esperto psichiatra e Riccarelli non lo era; però, molto opportunamente ha preferito accostarsi a questo argomento non scientificamente, perché gli sarebbe stato impossibile, ma con la forza dell'amore e in particolare con quella pietà merce tanto rara ai giorni nostri. C'erano tutti gli ingredienti per poter scrivere un grande romanzo, ma purtroppo le intenzioni, pur buone, sono rimaste tali, senza i necessari approfondimenti, se non una serie di abbozzi di problematiche. Per esempio, secondo me Riccarelli avrebbe dovuto andare più a fondo sulla pazzia della guerra, e non limitarsi alla ferocia di un ufficiale tedesco, perché qualsiasi conflitto rivela il peggio di ogni essere umano e questo non è necessariamente il fanatico nazista della seconda guerra mondiale. L'antitesi della malattia mentale e di quella bestialità che emerge con la guerra sono argomenti troppo importanti per essere appena accennati. Inoltre, senz'altro influenzato dalle sue condizioni di salute, Riccarelli inonda di tristezza il suo scritto, con una evidente inclinazione a cercare di portare alla commozione, alle lacrime. Ciò che balza però subito agli occhi è la narrazione, prolissa, tanto da diventare monotona, con ben pochi dialoghi, una narrazione che a volte sembra tipica di un esordiente, con svolazzi poetici e digressioni che spezzano il ritmo pur lento della prosa, finendo con l'affaticare inutilmente il lettore, che, più che restare avvinto, viene frastornato da sentimenti spiegati e rispiegati, non di certo con poche misurate parole. Leggere si può leggere e forse qualcuno non avrà da fare le mie osservazioni; comunque resta il fatto che Riccarelli ha perso un'occasione per scrivere qualche cosa di unico e irripetibile.
bellissimo, commovente. Riccarelli scrive veramente bene. Avevo già letto il dolore perfetto e mi era piaciuto molto. E ho apprezzato anche Comallamore
Meraviglioso! Toccante, commovente, pieno di poesia e di grazia, lieve e greve al tempo stesso; profondo, viscerale, contorto eppure semplice, sconcertante e rassicurante. Uno scrittore unico di cui dobbiamo andare fieri: non fallisce mai perché sempre scatena emozioni, tocca le corde più profonde, suscita passione e poi pace. Il suo è uno scrivere nutriente e balsamico, dolce e caldo, intimo, ma universale. Semplicemente Riccarelli. Semplicemente adorabile.
Recensioni
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