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L'idea di partenza sarebbe buona e notevole è la buona volontà che sicuramente è stata messa dal Mazzardo per scrivere questo noir..ma il risultato, per i miei personali gusti, è mediocre. Paragonerei questo romanzo a quelli di Giorgio Faletti. Quindi: troppo "americanismo" nello stile di scrittura, poca originalità nei dialoghi, ancora meno nel plot narrativo. Per non parlare dei vari personaggi del romanzo..più stereotipati di così non sarebbe stato possibile: lo "sbirro" duro fuori e tenero dentro, il "piccolo genio" degli scacchi, il "maestro redentore" del ragazzino (legame che mi pare molto più vicino a Karate Kid che ad altro...sic!!)e via di questo passo. Ripeto: lodo l'impegno che deve averci messo il signor Mazzardo nello scrivere, sicuramente agli è costato come si suol dire sudore e polvere.ma a mio parere non ci siamo. Consiglirei per prima cosa a questo scrittore di cercare uno stile suo e soltanto suo..perchè per ora il suo romanzetto risulta un mix mediocre di scopiazzamenti vari dagli stili di alcuni scrittori (riconoscibilissimi) per lo più americani. Stesso errore di Faletti, appunto..
Il libro mi è piaciuto e per un romanzo d'esordio veramente è molto ben congegnato. Peccato qualche refuso nella scrittura la bozza finale andava maggiormente controllata.
Ho letto il thriller "La collina dei corvi" di Francesco Mazzardo "tutto d'un fiato". Raramente mi succede di restare incollata ad un testo tanto tenacemente, e rubare del tempo prezioso agli impegni di tutti i giorni pur di concedermi il piacere di qualche pagina in più del possibile. Questo libro è veramente ben scritto, perché scorrevolissimo, diretto e colto nello stesso tempo. La figura del serial killer è la materializzazione più spietata di quelli che sono i nostri incubi notturni, le paure ataviche, le più profonde debolezze. Sottilmente ma efficacemente, l'autore ci costringe a calarci nei panni delle vittime ed a vivere con loro l'incontro ultimo con la morte violenta, dall'orrore alla pace rassegnata. Ci spinge ad acuire tutti i sensi per sfuggire al nemico, ad usare la nostra intelligenza per raggirare le tenebre. Alla fine è la "nostra" la partita a scacchi finale. Mi auguro che Mazzardo non ci metta troppo tempo a produrre un nuovo avvincente noir come "La collina dei corvi".
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