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Colazione da Socrate - Robert Rowland Smith - copertina
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Colazione da Socrate - Robert Rowland Smith - copertina

Descrizione


La filosofia è una materia astratta, ostica, in una parola noiosa? Assolutamente no: anzi, proprio da ogni nostra azione quotidiana possono nascere profonde (e divertenti) riflessioni filosofiche. In queste pagine, diversi geni del pensiero vi accompagneranno passo per passo nelle vostre faccende, in una giornata vissuta filosoficamente. Cominciamo proprio dall'inizio, il risveglio. Cosa significa essere svegli? Come facciamo a essere sicuri che non stiamo ancora sognando? Cartesio sostiene che se siamo in grado di dubitare di essere svegli è perché stiamo pensando, e quindi probabilmente esistiamo... Niente male, come risultato di prima mattina! Thomas Hobbes ha qualcosa da dire sul pendolarismo mattutino che scatena il selvaggio che c'è in ognuno di noi, e in palestra Michel Foucault vi correrà accanto sul tapis roulant per spiegarvi che quegli esercizi ginnici costituiscono in realtà una forma di controllo statale. In ufficio Karl Marx vi sussurrerà all'orecchio come liberarvi dalla schiavitù del salario, nel tempo libero Niccolò Machiavelli vi darà consigli sull'organizzazione di una festa ben riuscita e Carl Schmitt vi spiegherà perché litigare con il partner ha i suoi vantaggi. Allargando il discorso anche all'arte, alla letteratura, alla psicoanalisi, all'antropologia, Rowland Smith illumina di luce straordinaria il nostro ordinario, dando vivacità al monotono e valore alla routine.
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Dettagli

2010
10 giugno 2010
231 p., Brossura
9788862200639

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Nunzia
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Originale, filosoficamente originale. Dedicato a chi ama la filosofia o a chi vuole, per gradi, innamorarsene.

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La recensione di IBS

Quando la filosofia non era ancora il susseguirsi penoso di tormentosi dibattiti sul sesso degli angeli o sulla differenza tra essere e Essere, quando i pensatori non erano cervelloni che si compiacevano della loro stessa sagacia nell’affrontare argomenti astratti, ma persone normali, innamorate del sapere e del dialogo, la saggezza era un’arte pratica, attenta alle complicazioni quotidiane. È per questo che Socrate dava ai nervi a tanta gente: aveva una mente curiosa, insoddisfatta, creativa, che lo spingeva a dubitare di ogni cosa. Se vi capitasse di sedervi con lui a sorseggiare un cappuccino con brioche forse all’inizio vi colpirebbe con la sua irriverenza, ma poi arriverebbe a spiegarvi perché nella vita è più importante stare bene piuttosto che cercare la felicità.
Robert Rowland Smith, filosofo e psicoanalista specializzato a Oxford, in queste pagine immagina la sua personale colazione con il filosofo ateniese con l’intento di dimostrare che anche le idee più illustri della storia del pensiero, in ambito filosofico, sociologico e politico, si possono applicare anche alle singole fasi della nostra vita quotidiana, stimolando le nostre più profonde e intime riflessioni.
A cominciare dal mattino, da quell’azione tanto prevedibile eppure piena di sorpresa che è il risveglio. Per quanto banale possa sembrare, svegliarsi è una delle azioni più pregne di significato della nostra giornata, perché è il paradosso iniziale da cui ha origine il giorno. Ed in fondo la filosofia non parla d’altro che del risveglio, nel senso della consapevolezza delle azioni e dei pensieri e della percezione che ne abbiamo, da Cartesio in poi, passando naturalmente attraverso il pensiero di Kant. Invece è T.S. Eliot ad accompagnarci negli oscuri meandri della metropolitana che ci porta al lavoro. In tutto il mondo la metropolitana è un non-luogo asettico di privazione spirituale e desertificazione sociale, così come la stessa condizione di lavoratore pendolare in sé apre un repertorio infinito di considerazioni filosofiche e sociali sull’uomo contemporaneo, il lavoro e la libertà. Nietzsche ci esorterebbe a uscire immediatamente dall’orrendo gregge e ad unirci ai “superuomini”, l’élite padrona, ma se vi manca la spinta aggressiva per raggiungere tale altezza, se siete ancora inesorabilmente legati alle condizioni materiali dei lavoratori salariati, allora solo Karl Marx potrà accorrere in vostro aiuto, per evitare di confondere il vostro lavoro con la vostra vita.
Nella nostra vita quotidiana, anche senza scomodare i grandi pensatori dell’Ottocento, possiamo trovare moltissimi spunti di riflessioni anche nella attività apparentemente più banali, come andare dal dottore, pranzare con i genitori o assentarci dal lavoro. Se è vero, come diceva John Stuart Mill, che assentarsi è un’arte e giocare è un lavoro, se è vero che fare shopping può essere appagante come il caldo abbraccio dei genitori, allora tutto, anche il semplice gesto di guardare un film o ascoltare una canzone, può essere vissuto filosoficamente. Non è necessario perdersi in considerazioni astratte, a volte per immergersi nella riflessione basta osservare la nostra vita mentre la stiamo vivendo.

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