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Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2003
Anno edizione: 2017
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Dopo Che tu sia per me il coltello, il romanzo epistolare che lo ha svelato al grande pubblico, David Grossman, torna ad indagare i moti dell'animo umano con due lunghi racconti. Come nel primo libro costringeva il lettore a mettersi a nudo, dimostrando che la vita vissuta nell'immaginazione è a volte più vera di quella reale, così in questi due nuovi romanzi Grossman invita a riflettere sulla gelosia, un sentimento capace di liberare le pulsioni e le reazioni più recondite della personalità. Lo stile è lo stesso, avvolgente e "impudico", con cui lo scrittore israeliano da sempre invita il lettore a scavare, a indagare in profondità, per conoscersi e conoscere l'altro senza remore. Il primo dei due racconti, Follia, ruota intorno a un triangolo amoroso, morbosamente vissuto e narrato da uno dei protagonisti. Shaul, marito tradito, svela alla cognata Esti la relazione della moglie Elisheva con un altro uomo. Dal racconto traspare tutta l'intensità con cui l'uomo vive il legame illecito, da cui è completamente sedotto e ammaliato. Più che vittima di un tradimento Shaul appare innamorato dei due amanti, tanto da avere costruito la sua vita attorno al loro rapporto. L'altro romanzo breve Col corpo capisco racconta invece una doppia relazione: quella di una madre con la propria figlia e quella della donna con un ragazzo molto più giovane. Immaginazione e realtà si alternano, così come la trama del racconto di fantasia scritto dalla figlia e il dialogo reale tra lei e la madre morente. Fino a che la ragazza non riuscirà a chiarire il mistero di quello che sin dall'infanzia considerò un tradimento, ritrovando l'essenza più vera del legame con la madre.
Romanzo dell'identità, perduta, cercata e ritrovata; esaltazione del potere dell'immaginazione per trascendere i propri limiti e le proprie inibizioni, per rinnovarsi, rinascere e guardare all'altro in modo diverso: Col corpo capisco è tutto questo, racchiuso in una lettura intensa e toccante, opera di uno dei più grandi autori della narrativa israeliana contemporanea.
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