Qui si uccide con gusto, impassibilità ed efferatezza, padri e madri, ma anche zii, cinesi, cani e passanti. tra umor nero, provocazione e cinismo.
«Ci sono case editrici che meriterebbero una medaglia al valore: una è mattioli 1885, che recupera perle perdute come i racconti di Bierce» - Antonio D'Orrico, Corriere della sera
«Il patriottismo è aspro come la febbre, spietato come la tomba, cieco come una pietra e irrazionale come una gallina decapitata» Ambrose Bierce
“Una mattina di giugno del 1872, all’alba, uccisi mio padre...” un club, per l’appunto, in cui il denominatore comune dei quattro racconti è la voluttà d’aver fatto fuori i propri famigliari. Quanto di più corrosivo, quindi, tra umor nero, provocazione e cinismo, a proposito del tanto celebrato “focolare domestico”, all’ombra del quale anche ai nostri giorni sembrano covare le braci di odi e d’insofferenze inestinguibili. Si uccide con gusto, impassibilità ed efferatezza, in questi racconti, padri e madri, ma anche zii, cinesi, cani, bambini e passanti: in un certo senso possiamo dire che Ambrose Bierce ‘The bitter’, con i suoi omicidi, preannuncia il surrealismo degli altrettanto implacabili Delitti esemplari di Max Aub.)
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