Tre esempi emblematici del celebre "Cinema di Propaganda" degli anni trenta. Tre pellicole passate alla storia, prodotte con il preciso scopo di sensibilizzare il popolo russo, americano e italiano su temi cruciali per i destini dei loro paesi: la rivoluzione bolscevica che deve continuare dopo Lenin, l'America del "mondo dei buoni" che deve combattere il "mondo dei malvagi" e la rivoluzione fascista che genera ordine e benessere per l'Italia.
Why we fight
Come tutte le altre nazioni belligeranti, a partire dal 1942, dopo l'attacco giapponese di Pearl Harbor, anche il governo americano commissionò alla propria industria cinematografica una serie di documentari di informzione e propaganda che avevano lo scopo di spiegare ai cittadini perchè si era entrati in guerra e contro quali nemici si stava combattendo. Ne furono realizzati sette e i due che presentiamo sono forse i più noti. Diretti da Frank Capra, un grande di Holliwood.
Tre canti su Lenin
Tre canti su Lenin (1934) è il'ultimo capolavoro del grande documentarista sovietico Dziga Vertov, certamente uno dei più importanti e significativi della sua opera.
Il film è come una sinfonia divisa in tre parti: "Nell'oscurità della prigione la mia vita era cieca", "Noi gli vogliamo bene", "Nella grande città dalle case di pietra", in cui Vertov esamina la vita dell'Unione sovietica degli anni trenta e alcuni momenti di quella di Vladimir Lenin, mostrandone la sua influenza sul popolo e l'affetto che da esso riceveva.
Camicia Nera
Realizzato con grande dispendio di mezzi in occasione del decennale della Marcia siu Roma. Camicia nera (1933) è uno dei più significativi film-documentario della propaganda fascista. Interpretato da "contadini della Maremma e uomini nati dal popolo in ogni regione d'Italia", ma anche da attori professionisti tra i quali Enrico Mazzoni, Antonietta Mecale, Febo Mari e i piccoi Pino Locchi e Lamberto Patacconi. Il film narra la storia di un fabbro chiamato alle armi nella Prima Guerra Mondiale. E' ferito al fronte e perde la memoria. Ma dopo anni di ricovero la ritrova e ritorna in patria scoprendo un mondo cambiato in meglio grazie al fascismo e giusto in tempo per assistere all'inaugurazione della città di Littoria.
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