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scheda di Roda, S., L'Indice 1990, n.10
La regione dell'Anatolia sudorientale tra le montagne del Tauro e la costa del Mediterraneo, che le fonti neoassire, greche, latine e bizantine chiamano Cilicia, è al centro di un grande progetto di ricerca dalle interessantissime implicazioni metodologiche, i cui primi risultati, dopo un lavoro di indagine durato molti anni, compaiono ora in volume. Gli autori, Paolo Desideri (uno dei migliori studiosi italiani di storia della storiografia antica e di storia della realtà politica, sociale e culturale del mondo romano di lingua greca) e Anna Margherita Jasink (specialista di storia micenea e ittita e in generale di storia delle civiltà dell'area egeo-anatolica), si propongono infatti di scrivere una sorta di storia verticale della Cilicia, che procedendo dalle più antiche testimonianze scritte giunga fino alle soglie dell'età moderna. Il progetto complessivo del lavoro prevede che al racconto delle vicende si affianchi un'altra sezione, a carattere sistematico, intesa a mettere in evidenza, accanto agli aspetti "evenemenziali", anche quelli "strutturali" della storia della regione. Ciò in relazione soprattutto alle caratteristiche storico-geografiche peculiari della Cilicia, regione emblematica i cui tratti dominanti, per tutto il periodo che la ricerca intende ripercorrere, sono costituiti da una sorprendente ripetitività degli avvenimenti e da una tenace persistenza delle strutture. In questa prospettiva lo studio totale e sistematico di una specifica realtà regionale, già di per sé importante e sostanzialmente nuovo nella dimensione dell'approccio storico, geografico e cronologico, diviene palestra privilegiata di un'ancor più significativa verifica metodologica: se sia possibile cioè lo staglio complessivo delle interrelazioni e degli eventuali rapporti causali fra natura sociale ed economica degli insediamenti umani, condizioni climatico-geografico-ambientali, sviluppo della vicenda storica, continuità, ripetizione e persistenza di avvenimenti e strutture in una determinata area omogenea: un tema questo su cui a lungo si è dibattuto e si è lavorato in passato per iniziativa soprattutto degli storici delle "Annales". Si tratta dunque di un progetto a molte facce, tanto ambizioso quanto affrontato con un assoluto rigore scientifico, che mai incorre nel rischio dell'astrazione teorica tanto è possibile dedurre con chiarezza dagli esiti di questo primo eccezionale volume, che riguarda il periodo tra XVII e IV secolo a.C. (dalla prima documentazione scritta relativa al regno cuscinetto di Kizzuwatna stretto fra Hatti e Mitanni fino al momento della conquista di Alessandro). Il primo capitolo della "Cilicia" di P. Desideri e A.M. Jasink si può dire anzi che rappresenta fin da ora - in attesa delle successive tappe dell'indagine e delle numerose iniziative collaterali che nell'ambito della medesima ricerca vanno organizzandosi - una riprova, magistrale e didatticamente esemplare, di come l'applicazione di metodologie nuove ed efficaci possa contribuire a esaltare la potenzialità documentaria delle fonti e consenta di ricomporre in maniera pressoché completa ed esauriente anche quadri storici la cui risoluzione era in passato giudicata impossibile.
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