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COME SIAMO ARRIVATI A QUESTO LIBROdi Lorenzo Franchini
Tutto è cominciato con una mia lettera.
Milano, 8 Novembre 2003
A tutti gli amici di Alfredo Franchini
Carissimi, il prossimo 21 febbraio saranno passati cinque anni dalla morte del mio babbo e del vostro Alfredo.Sembra ieri, sembra un secolo fa. Penso che nessuno tra chi lo ha conosciuto si sia ancora abituato alla sua ingombrante assenza.In questi cinque anni abbiamo provato a fare qualcosa in suo onore e nel suo ricordo. Non tantissimo ma certamente qualcosa.Per iniziativa di amici volenterosi è stata assegnata una borsa di studio per giovani musicisti, in suo nome è stata istituita una corsa di cavalli al trotto che è già alla quinta edizione. Tra amici e familiari ci siamo più volte riuniti a pranzo per brindare alla sua memoria e, infine, ogni anno lo abbiamo ricordato, anche in modo "originale", attraverso i giornali.Per la ricorrenza del 2004, a cinque anni dalla sua scomparsa, avremmo pensato, parlandone un pò'in giro, di realizzare un vecchio progetto: scrivere e pubblicare un piccolo libretto su di lui, fatto di racconti e ricordi di chi gli è stato vicino.È per questo che chiedo, a chi se la sente, di buttar giù un pensiero, qualcuno degli aneddoti o episodi di vita vissuta con lui, a testimonianza delle sue passioni, delle sue lotte e anche delle sue intemperanze.Vi ringrazio anticipatamente... ecc.eccEra un po' di tempo che ci pensavamo sopra. Come tener vivo il ricordo del babbo?Grazie alle idee e al contributo fondamentale di Riccardo (Monni, naturalmente), a un po' di buona volontà e tempo libero, all'appoggio di un editore (a proposito, grazie a Giovanni e Nicoletta Gentile) e soprattutto alle lettere di molti amici, è stato oggi possibile pubblicare questo libretto, dal titolo dissacrante e dal contenuto ricco di amore, passioni e frammenti di vita.Grazie davvero a tutti coloro che hanno scritto!C'è chi ha mandato un pensiero, chi un ricordo, chi lettere brevi, chi lunghe. Qualcuno ha parlato di cose pubbliche, altri di faccende più personali e di sentimenti. Altri ancora, hanno scelto aneddoti divertenti o hanno mescolato tutto. Comunque ciascuno ha contribuito col cuore a questa specie di ritratto collettivo di Alfredo. Ed è questo quello che conta.C'è chi ha scritto rispondendo personalmente alla mia lettera. Ringrazio tanto per le belle parole che mi sono state indirizzate e che però non sono state pubblicate. Ci siamo infatti permessi di tagliare i riferimenti più personali dando invece spazio ai racconti di vita vissuta con lui.Questo libretto non ha né obiettivi, né conclusioni, l'unico scopo è quello di tenere viva la memoria di un uomo che si è dato agli amici e alla vita con generosità ed ha fatto tanto nel suo impegno pubblico per Firenze.Penso che sia bello ricordarlo così, oggi, magari con qualche risata e un po' di commozione.
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