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Un dramma con vaghi istinti thriller in cui la protagonista, cieca da anni, si ritrova a osservare di nuovo il mondo con i propri occhi. A dispetto di molte produzioni similari con al centro un personaggio femminile non vedente, sottofilone assai caro a certo cinema di genere, Chiudi gli occhi tenta un approccio più introspettivo e personale alla questione. Purtroppo si perde nelle proprie ambizioni, anche a causa di risvolti poco verosimili e sprecandosi in soluzioni stilistiche gratuite che, tramite le soggettive o l'immaginazione di Gina, sublimano l'approccio visivo senza una reale necessità ai fini della storia. Deludente, rispetto alle potenzialità comunque evidenti.
La protagonista Gina ha perso la vista da bambina, ha un marito e una serena vita familiare. Appare l’opportunità di tornare a vedere, almeno da un occhio. Dopo l’operazione sembrano emergere tanti problemi di ordine psicologico. Il mondo non è più quello che si conosceva, il marito è diverso da quello di prima. La situazione si evolve in un crescendo drammatico, alla fine tra le macerie nascerà qualcosa di nuovo.
Recensioni
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Un racconto dalle sfumature dark che non naufraga grazie alla sintonia perfetta degli attori
Trama
Dopo un incidente stradale avvenuto quando era ancora bambina e nel quale hanno perso la vita i genitori, Gina non è più in grado di vedere. Ora, da adulta, convive con il suo trauma grazie all'aiuto del marito James che l'accudisce e provvede a lei, fino a quando un dottore riesce a trovare il modo di restituirle la vista dell'occhio destro. Tutto cambia: quelle che prima erano percezioni e variazioni indistinte di luci, diventano corpi e colori definiti.
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