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Scritto in modo da non lasciare troppo spazio all'interpretazione, diretto e preciso nelle sue analisi, con ottimi riferimenti letterari di autori con simile corrente di pensiero, Mario Unali descrive il paradosso della vita moderna, un saggio sul "Utile-Futile-Necessario", una società' allo stremo che ancora non capisce dove risiede l'Abbastanza. Il troppo stroppia, in tutti i settori della nostra vita, dal lavoro all'amore, passando dall'effimero benessere finanziario dato dal denaro, o dallo status che il denaro produce. Consiglio questo libro a chiunque, anche a coloro che, come me, che hanno raggiunto questa consapevolezza quando il brodo era ancora grasso, ovvero prima del 2008, e di conseguenza le varie crisi, e gli effetti prodotti dalle stesse, si sono dimostrate come poche gocce, mentre per la maggior parte degli umani, uno Tsunami. Andare piano, senza caricarsi pesi, dovrebbe essere una prerogativa di ogni individuo, in quanto il traguardo e' lo stesso per tutti, più corri e prima ci arrivi. Personalmente, meglio godersela... la vita. Il Tempo, e' il vero denaro.
La lettura è stata preziosa per riconsiderare gli effetti dell'inflazione non solo come processo monetario, ma come movimento che influisce su molti aspetti nostro benessere intellettuale e comunitario. Vale la pena compromettere i meccanismi legati alla nostra soddisfazione per accedere a livelli sempre più elevati del gioco del consumismo? Come si organizza il nostro linguaggio, la società e la capacità umana di cogliere le informazioni davanti a una quantità sempre crescente di dati, beni e canali?
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