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Con una prosa limpida e nutrita della tradizione del Novecento, Giulia Ciarapica ci porta nella provincia marchigiana tra i miti scintillanti del boom e le lotte operaie, e ci ricorda che ogni famiglia è un posto diverso, illuminato e oscuro.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho affrontato questo romanzo consapevole di partire svantaggiata, non avendo letto (ancora) il precedente. A chi vuole fare come me, posso dire che potrebbe trovare qualche difficoltà nell’orientarsi tra i personaggi e le loro relazioni solo se saltasse l’indice delle famiglie che lo precede. Comunque, nella storia, presto o tardi, si entra lo stesso. Ed è una storia bellissima, dallo stile placido e saggio, rispettoso, realistico. E' un romanzo molto bello! Lo consiglio a chi ama il romanzo famigliare o il romanzo industriale del nostro più bel Novecento.
Questa lettura è volata rapida e intensa. La narrazione di Giulia Ciarapica è un fiume placido che trasporta il lettore con devozione. L’introspezione dei personaggi è equilibrata e non invadente.
Finalmente ritorniamo a Casette d'Ete, e finalmente riprende e si conclude la saga famigliare della famiglia Verdini, che l'autrice aveva interrotto con un finale sospeso nel precedente volume, giusto per metterci un po' più di pepe nell'attesa 😜 • Siamo negli anni sessanta, nel pieno del boom economico, e la Valens di Valentino è diventata una fabbrica di scarpe che riceve ordini finanche dall'estero. Nel decennio che seguirà vedremmo crescere ed maturare Gianna e Bianca Maria in modo diametralmente opposto e la disparità nel loro rapporto con Giuliana, loro madre. Vedremo il nascere delle lotte operaie, prima echi lontani dalle grandi città, che alla fine raggiungerà anche la profonda provincia marchigiana. Ritroveremo Annetta, forse il mio personaggio preferito, fiera e battagliera contro tutto e tutti, elemento chiave nella storia... • Ho amato tantissimo "Chi Dà Luce Rischia Il Buio", non solo perché tanto atteso, ma per il ritratto nitido e cristallino che Giulia, in poche parole ben scelte o addirittura nella descrizione di un gesto, riesce a dare di ciascun personaggio. E nel farlo restituisce al lettore una storia di imprenditoria italiana intrecciata sì alla storia della famiglia Verdini, ma così riconoscibile nelle storie di impresa locale di tutta l'Italia post bellica da diventare storia universale. • Ancora due appunti: mi si è spezzato il cuore con la storia di Rita, e al tempo stesso i comportamenti di Giuliana mi hanno fatto stringere le labbra dal nervosismo. Quando un'autrice riesce a trasmettere emozioni così bene è indubbio segno di talento.
Recensioni
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