Check-point
di Jean-Christophe Rufin
Mentre l’ondata dei profughi si riversa in Europa, il fondatore di Medici senza frontiere racconta i limiti dell’aiuto umanitario. Il romanzo una delle più grandi crisi di coscienza che l’Occidente attraversa nella nostra epoca.
«Con il suo nuovo libro, Jean-Christophe Rufin ci regala un romanzo “on the road”, una storia ricca di suspense psicologica di rara intensità» - RTL France
Quattro ragazzi e una ragazza guidano i due camion di una ONG francese che trasportano aiuti umanitari in un villaggio bosniaco durante la guerra nella ex Jugoslavia. Sotto il cappello dell’azione umanitaria i cinque sono mossi da motivazioni diverse e nascoste, che si riveleranno solo nel corso della vicenda. Amori, frustrazioni, ideali, opportunismi, tradimenti, paura e coraggio si dipanano man mano che il convoglio avanza nel livido inverno di guerra. Ma chi sono i buoni e i cattivi in questa guerra e in tutte le guerre? E in ogni caso, l’impotenza dell’azione umanitaria (ONU e ONG) richiede ormai il passaggio a uno schieramento militare? La bellezza del romanzo di Rufin sta nella sua capacità di raccontare questo attualissimo dibattito non attraverso argomentazioni ideologiche, bensì attraverso la creazione di personaggi con storie diverse alle spalle, motivazioni personali e politiche che si confondono. Gli scontri che li vedono contrapporsi all’interno di una trama ricchissima di colpi di scena, di suspense e di storie incastrate una dentro l’altra, come bambole russe, sono tutt’altro che ideologici: sono umani, fin troppo umani.)
Leggi di più
Leggi di meno
Disp. immediata