Bruno Segre (1930-2023) prese coscienza della propria identità ebraica a otto anni, brutalmente, quando le leggi razziali lo costrinsero ad abbandonare la scuola pubblica. Ci tornò solo nel 1945. Nel frattempo vede il padre morire in maniera drammatica, la madre assumere il ruolo di capofamiglia e riuscire a passare indenne attraverso i rischi di deportazione dopo l’8 settembre. Laureato con Antonio Banfi, collaboratore di Olivetti, Segre ha lavorato soprattutto nell'editoria e collaborato a giornali e riviste. In questa serrata conversazione con Alberto Saibene, la sua storia personale diventa il paradigma di un popolo irrequieto, che non ha mai smesso di interrogarsi su sé stesso.)
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