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Anno edizione: 2017
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Il condominio come fonte di storie e di contrasti: quale punto di partenza migliore per mettere in scena la litigiosità, il sospetto, la solitudine che ci attanagliano? Il romanzo di Barbara Vasco, presenta una galleria di personaggi accomunati dallo stesso indirizzo (uno stabile di via Brioschi a Milano) e da diverse forme di infelicità. Michele, assicuratore specializzato nell’individuare soggetti a cui negare la polizza sulla vita, sta per compiere quarant’anni ed è deciso a suicidarsi, buttandosi giù dal quinto piano. All’ultimo momento ci rinuncia; vuole trovare qualcuno con cui condividere questa scelta e lo farà all’interno del suo condominio individuando il più promettente tra i profili di chi lo circonda. Federico è un supplente stressato che per interessare i suoi studenti a Manzoni s’inventa uno stupro di Renzo su Lucia nei Promessi sposi; Lucilla, madre di quattro figli, scopre per caso che il marito la tradisce; Marzio, aspirante attore, si sottopone per soldi a una cura sperimentale che lo priva del sonno; la trentottenne Clarissa, per diventare madre, affronta bizzosi donatori di sperma; Samuele finge di aver pubblicato il suo romanzo per far colpo su sua moglie; Valerio, informatico disoccupato, s’introduce negli uffici e si comporta da dipendente; Mondoboia a quarant’anni vive ancora con i suoi e sopporta un avvilente precariato universitario. Nell’esordio letterario dell'autrice un palazzo e gli incontri fortuiti tra i suoi abitanti offrono uno spaccato paradossale di problemi familiari e sociali. Originale e ben scritto. Assolutamente consigliato!
Romanzo interessante. Bella l'idea di raccontare i vari personaggi e i loro problemi in capitoli separati, dove sono ben descritti gli inquilini e la loro vita, così simile sotto tanti aspetti alla vita di tutti noi. Curioso e non banale lo sviluppo della storia. Affettuose e allo stesso tempo spietate le descrizioni di Milano. Molto ben scritto. Insomma, mi è piaciuto ma... solo tre stelle su cinque perché penso che il libro poteva essere un po' più asciutto, il disagio venir raccontato efficacemente anche in meno di 314 pagine. Anche il finale, oltre ad essere paradossale, è dilatato eccessivamente. Comunque una bella prova di scrittura.
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