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Anno edizione: 2022
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Surreale, utopico ma verosimile, sembra una versione aggiornata di "1984" di George Orwell. Una lettura indicata per chi sottovaluta i problemi connessi alla perdita di privacy. Stile letterario perfetto per la realtà prospettata. Finale deludente, senza fantasia né speranza. Il libro merita, ma non è all'altezza dell'opera di Orwell.
L'autore ha immaginato, in un futuro non troppo distante, una fetta della società completamente votata alla tecnologia, ai social, alla condivisione, alla trasparenza e alla totale rinuncia del buonsenso e della ragione.Un rapido avanzare del predominio della tecnologia, che mascherandosi da "aiuto" per la società, in realtà non fa altro che monopolizzarla, annientando qualsiasi diritto di essere anomino. Ci troviamo di fronte ad una protagonista completamente plasmata, inebetita, paladina dell' "essere online" a tutti i costi e schiava del "piacere a tutti". Con tutto ciò che segue e ne consegue. Quello che mi è piaciuto, però, nel romanzo, è il fatto che riesca a far arrivare forte e chiara la sua posizione "contro", proprio attraverso la descrizione enfatica di un mondo super tecnologico e "trasparente".Attaverso il trionfo dell'essere sempre in vista, del conoscere tutto di tutti, arriva l'orrore derivante da questa totale assenza di privacy, considerata un "furto" nei confronti delle altre persone. Il contraddittorio emerge in poche occasioni e attraverso pochi personaggi, ma quando accade ha una grande forza incisiva.Trovo che il libro non avrebbe potuto avere un finale diverso da quello che Eggers gli ha dato, senza cadere nell'ovvio...e l'ultimissima frase è davvero agghiacciante.Un romanzo che scorre bene e che, prima che sia troppo tardi anche per noi, sarebbe bene leggere.
Sposo il giudizio sintetico ma efficace lasciato da Piero nel settembre 2015. Dal punto di vista prettamente letterario il romanzo, anche considerando l'inevitabile inaridimento della prosa dovuto alla traduzione, e' davvero mediocre. Non c'è inventiva, sembra un soggetto pronto per la trasposizione cinematografica. I personaggi si somigliano, non hanno spessore, non pensano, non "sentono", i loro dialoghi talvolta rasentano il ridicolo tale e' l'improbabilità. Ma, c'è anche qualcosa da salvare: l'affresco proposto dall'autore, che pure non si fa pregare a sbrigliare la fantasia, di un mondo che diviene progressivamente ostaggio consenziente di ansia "social" sempre più incontrollabile e tirannica, e' spesso efficace, raggiungendo un climax quasi horror nell'episodio del renitente al "like" ad ogni costo che per sfuggire al Cerchio si butta in burrone con l'auto mentre un sorta di voce divina gli urla "devi accettare di averci come amici"....come detto spesso Eggers esagera (d'altronde il tema si presta agli eccessi) ma la descrizione di una specie di comunismo digitale prossimo venturo talvolta sa appassionare (e raggelare).
Recensioni
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