Compositore. Formatosi da autodidatta, ha insegnato nei conservatori di Milano, Perugia, Firenze. Si affermò precocemente negli anni '60 con lavori come la Sonata per 2 pianoforti (1966) e Berceuse per orchestra (1967), rivelando subito alcuni aspetti essenziali del suo personalissimo linguaggio musicale. La sua predilezione va a materiali sonori pulviscolari e quasi fantasmagorici, ricavati da zone marginali del suono attraverso tecniche al limite del virtuosismo (armonici degli archi e dei fiati, risonanze secondarie, registri inconsueti della voce umana, arabeschi vertiginosi sulla tastiera). Ne deriva un tessuto vibratile e fluttuante, quasi denaturato nelle sue trasparenze ed esplorato nelle più minute sfumature cromatiche e dinamiche sino ai confini della regione del silenzio, sempre inserito in contesti formali di nitida chiarezza. Fra i suoi lavori strumentali si ricordano: Sonata da camera per piccola orchestra (1971), Il paese senz'alba (1975-76) e Il paese senza tramonto (1977) per orchestra, Che sai, guardiano, della notte? per clarinetto e piccola orchestra (1979), Introduzione all'oscuro per 12 strumenti (1981), Fra i testi dedicati alle nubi (1989) e altre composizioni per flauto, 6 Quartetti brevi (1991), 5 Sonate per pianoforte (1960-95), Nuvolario per voce e 5 strumenti (1995), Soffio e forma per orchestra (1995). Per il teatro ha esplorato miti della tradizione attraverso prospettive surrealistiche e sottilmente simboliche in opere come Amore e Psiche (1973), Aspern (1978), Vanitas (1981), Cailles en sarcophage («atti per un museo delle ossessioni», 1980), Lohengrin («azione invisibile», 1983), Perseo e Andromeda (1991).