(Joplin, Missouri, 1902 - New York 1967) scrittore statunitense. Tra i maggiori protagonisti dell’Harlem renaissance, di cui redasse il manifesto, fu interprete sensibile della vita e della cultura dei neri d’America. Nella sua vasta produzione poetica tradusse i temi del realismo sociale di Lindsay, di Sandburg, di Lee Masters, in un linguaggio sincopato, modellato sui ritmi del jazz e del blues: dai giovanili Blues stanchi (Weary blues, 1926, nt), La madre negra (The negro mother, 1931, nt) ai più tardi Biglietto di sola andata (One-way ticket, 1949, nt), Montaggio di un sogno differente (Montage of a dream deferred, 1961, nt), La pantera e la frusta (The panther and the lash, 1967, nt). Mentre il suo unico romanzo, Piccola America negra (Not without laughter, 1930), è un poco riuscito tentativo di epopea di una comunità nera del Middlewest, i racconti brevi di Simple dice la sua (Simple speaks his mind, 1950, nt) e Il meglio di Simple (The best of Simple, 1961, nt) ritraggono con felice tocco ironico le realtà quotidiane di Harlem nel personaggio di Jesse B. Simple, creatura del ghetto.